Un benvenuto così nel campionato di Serie A1 femminile non se lo aspettava neppure Julio Velasco: certo, la sua UYBA Volley Busto Arsizio non partiva da favorita contro l’Allianz Vero Volley Milano, ma il precampionato e anche il primo set della sfida dell’Allianz Cloud avevano fatto pensare a tutt’altro andamento. E invece “è subentrata una parte emozionale che è difficile da gestire – dice l’allenatore argentino – abbiamo cominciato a giocare per non sbagliare, che è il miglior modo di sbagliare. Tutte le alzate di palla alta sono state staccate da rete, non c’è stata un’alzata perfetta: puntavamo solo a mandarla dall’altra parte, non abbiamo più giocato primi tempi e abbiamo perso la nostra identità contro una squadra molto forte, che ci ha preso le misure. Dal primo set in avanti non è che abbiamo giocato male: non abbiamo proprio più giocato“.
Velasco dribbla la domanda sulle difficoltà del ritorno in panchina: “È come andare in bicicletta, dopo tanti anni non c’è nessun problema particolare“. Una differenza di approccio nella pallavolo femminile, però, c’è: “È diverso perché nel femminile con palla staccata da rete non la metti mai giù, a meno che tu non abbia una di quelle 4-5 attaccanti top, che comunque fanno ugualmente fatica in quella situazione. Noi non abbiamo Egonu, se alziamo a un metro e mezzo dalla rete ci murano e ci difendono. Difficile fare una valutazione tecnica: quando la palla è sempre staccata non è per un problema tecnico ma perché non si vuole sbagliare, e non parlo solo della palleggiatrice“.
“Era il debutto per molte giocatrici che non hanno mai giocato in A1, tranne il libero – ricorda l’allenatore della UYBA – su un campo come questo e contro una squadra da scudetto: ci sono tutte le attenuanti del caso, però non dobbiamo ripetere questa prestazione. Mi aspettavo di giocare la nostra pallavolo al nostro livello, non di smettere di giocare, è una cosa di cui dovremo parlare. La prossima partita sarà altrettanto tosta: noi possiamo imparare dal match di oggi se giochiamo ogni punto a sé, senza pensare a quello che è successo prima, ma giocando per fare punto, non per non sbagliare. Basta vedere quello che ha fatto Cuba contro l’Italia nel maschile…“.
E a proposito di nazionale, Velasco apprende in diretta la notizia dell’eliminazione dell’Italia dal torneo di qualificazione olimpica di Rio de Janeiro: “L’avevo detto a Fefè – commenta – per la nostra nazionale l’anno più difficile è stato il 1991, dopo aver vinto Europeo e Mondiale… Però l’Italia passerà grazie al ranking, secondo me andremo alle Olimpiadi con tutte e due le nazionali“.