Di Redazione
Bisognava vincere e così è stato. L’Azimut Modena, dopo un avvio di gara che ha fatto presagire il peggio, ha ritrovato il proprio gioco, è riuscita a portare a casa tre punti importanti, ma soprattutto una partita di spessore dal secondo set in avanti.
“Forse all’inizio eravamo un po’ contratti non lo so, – dichiara coach Velasco al termine della partita – soprattutto in ricezione abbiamo sofferto troppo, il tempo del muro non era quello giusto, ci hanno fatto troppi mani fuori. Poi pian piano.. Ho chiesto alla squadra di essere più aggressivi, perché stavamo sbagliando battute che non erano forti, un tema di cui abbiamo parlato dieci mila volte, poi Ivan ha fatto una grande partita e ha aiutato molto perché Wessel è un palleggiatore a cui piace molto e gli esce meglio la palla dietro rispetto a quella avanti, quindi aveva un punto di riferimento chiaro che ha risolto molte situazioni con palla staccata, e quello credo abbia dato fiducia anche alla squadra. Hanno preso il ritmo, abbiamo giocato bene anche in difesa, abbiamo preso diversi palloni, e questi sono passi in avanti importanti”.
Ivan Zaytsev 2.0, possiamo definirlo così il ritorno in grande stile dello zar, che ha disputato un’ottima partita.
“Credo che lui debba giocare come gli altri giocatori, non deve prevalere il personaggio. C’è il personaggio e poi c’è lui. L’importante è lui –continua Velasco -. Il personaggio è un bene per lui e per la pallavolo perché è una cosa positiva per il nostro sport che lui abbia questa empatia con la gente soprattutto con i giovani, va benissimo, però l’importante è che lui stia bene, che sia contento, che abbia fiducia, che si trovi bene. Lui si è sempre trovato bene con i compagni, in ogni momento, però non era soddisfatto delle sue prestazioni, soprattutto nel girone di ritorno, perché nell’andata aveva fatto bene, e oggi ha fatto una grande partita. Quindi è ovvio che mi auguro che questo continui e sia l’inizio, diciamo, di una crescita che ci permetta di arrivare ai playoff con tutti i giocatori nelle migliori condizioni”.
Una vittoria, quella con Vibo Valentia, che oltre per la classifica fa bene al morale soprattutto vista l’assenza prolungata di Christenson, comunque ben sostituito da Keemink.
“Intanto tre punti importanti perché in questa fase finale la somma dei punti determinerà chi arriverà quarto e quinto – continua Velasco – e il vantaggio di giocare l’eventuale bella in casa non è da poco, soprattutto in questo campo. Quindi noi faremo di tutto per arrivare quarti. È anche importante che la squadra cresca con Wessel, perché sono poche le partite che ha giocato. Lui è il secondo palleggiatore della nazionale olandese, ma non ha mai giocato in club al di fuori dell’Olanda. Questa è la prima esperienza lontano da casa, da loro non hanno un gran campionato perché tutti i migliori giocatori giocano all’estero. Per lui sono esperienze molto forti queste, quindi bisogna mettere in conto che in alcuni momenti sia un po’ nervoso, o che non trovi il bandolo della matassa del gioco. Il fatto che oggi Zaytsev sia stato un punto di riferimento costante lo ha aiutato molto. Dobbiamo lavorare con lui perché faccia altre cose, quando gli ho chiesto di fare una pipe, l’ha fatta senza muro, perché saltavano in primo tempo pensando che la pipe non l’alzava. Non è che non la sa alzare però non ha quella esperienza che gli permette di usare tutte le situazioni di gioco, gli manca un po’ questo. Anche in difesa, può difendere di più, però ha fatto tutto bene, ha fatto tre aces, due di fortuna però comunque ha battuto bene, insomma ha fatto una buona partita”.
Una vittoria che ha premesso di confermarsi al quarto posto e tenere, momentaneamente, dietro una Milano in grande spolvero che ha rifilato un secco 3-0 a Verona. Una corsa a due per la quarta piazza?
“Io non sono così sicuro che saranno loro, – conclude Velasco – perché Milano ha tre partite molto difficili, vedremo… Tanto noi non possiamo fare niente sul risultato degli altri, noi dobbiamo continuare a fare punti e abbiamo in queste ultime partite, delle gare molto difficili, soprattutto quelle di Monza, di Trento e quella di Verona. Dobbiamo pensare a noi”.