Di Redazione
Trento non è un posto qualunque per Matey Kaziyski, il bulgaro ha infatti vestito la maglia di Trentino Volley dal 2007 al 2013 e ancora nella stagione 2014/2015 e nel 2016, vincendo quattro scudetti, tre edizioni della Coppa Italia, una Supercoppa italiana, tre edizioni della Champions League e quattro titoli mondiali per Club.
Il 35enne di Sofia è stato intervistato dal Trentino al quale ha parlato della pandemia, degli effetti del Coronavirus sulla pallavolo, delle sue prospettive per la prossima stagione e sul suo futuro.
Matey Kaziyski, dove ha trascorso il lockdown? Praticamente tutto qui a Trento. Quando sono partito dal Giappone per venire a giocare a Verona, l’epidemia si era già sviluppata ma non era diffusa come in Italia. Era più pericoloso venire qui, ma sono tornato per motivi di lavoro, senza nemmeno tanti problemi: mi hanno misurato la temperatura e basta. Sono stato una settimana, dieci giorni forse a Verona, ho giocato una partita a Latina e poi hanno bloccato tutto.
Se non ci fosse stata la pandemia Lei avrebbe giocato il finale di stagione a Verona. Poi sarebbe tornato in Giappone per la coppa in programma in estate. E quindi sarebbe tornato in Italia per approdare alla Calzedonia? Torna ancora a Verona? Adesso devo ancora decidere. Prima di tutto dobbiamo vedere se ci sarà la stagione: ora pare che vada tutto bene, quindi sono fiducioso, speriamo tutti che si possa giocare. Ho qualche proposta, tra l’Italia e l’Oriente, e devo scegliere. Parlarne e decidere in questo momento è molto difficile perché la situazione non è chiara. C’è anche qualche problema a livello d’ingaggi, diciamolo chiaramente. Ma è l’aspetto meno importante, il problema è che, qualsiasi accordo tu faccia, magari tra tre/quattro mesi non sarà valido perché non si sa se si può ricominciare.
Primo, la sicurezza di poter giocare? Ecco, tutti ne parlano come se fosse un dato di fatto. Io sono fiducioso, ma non posso esserne certo. Bisogna agire come se fosse tutto a posto e poi aspettare e vedere come va. Speriamo bene, le cose stanno migliorando.
A Trento pensa di vivere definitivamente alla fine delta sua carriera? Ho creato qui a Trento la mia casa e la mia famiglia, ho un legame troppo forte per avere qualche dubbio su questo. Se me lo avesse chiesto dieci anni fa le avrei risposto che sarei tornato in Bulgaria, adesso Trento è il posto dove amo tornare, anche se non si sa mai.
Crede che la crisi economica Legata al Coronavirus possa essere pericolosa per il volley italiano? Di sicuro ci saranno difficoltà, ma non credo che negli altri campionati sarà tanto differente. Vedo difficoltà, ma non sono un’esclusiva del campionato italiano.