Di Redazione
Il matrimonio, le qualificazioni alle Olimpiadi, il viaggio in Cina e il ritorno in patria: sono stati mesi movimentati per Kévin Le Roux, uno dei tanti giocatori stranieri rientrati dal paese asiatico dopo la sospensione ufficiale del campionato maschile. Il centrale transalpino, che in questa stagione avrebbe dovuto vestire la maglia del Beijing, racconta la sua esperienza in un’interessante intervista a L’Equipe: “A Pechino non ci siamo resi conto della gravità della situazione fino alla cancellazione dei festeggiamenti per il Capodanno. Nei giorni scorsi era tutto chiuso, mangiavamo una sola volta al giorno perché il ristorante del nostro hotel era aperto solo la sera“.
“Abbiamo continuato ad allenarci ogni giorno, ma indossavamo mascherine per tutto il tempo, tranne durante l’allenamento” continua Le Roux, che afferma di non aver subito nessun controllo per il coronavirus al suo rientro in Europa: “Ho preso un aereo di Air China e non mi hanno fatto nessun test, né in partenza né in arrivo. Mi sono presentato in ospedale, ma fin quando non ci sono sintomi non si può fare niente. Per ora non ne ho nessuno, per precauzione comunque dormo in hotel e vedo i miei cari il meno possibile. Mia moglie (la giocatrice Cursty Jackson, n.d.r.) è incinta e doveva unirsi a me in Cina, ma fortunatamente è rimasta a casa a Los Angeles“.
Il futuro di Le Roux ora dipende dalle decisioni della Federazione cinese: “Devo operarmi alla schiena, e se il campionato viene definitivamente annullato, sarò in grado di anticipare l’intervento e riprendere a giocare prima del previsto. L’obiettivo della stagione sono ovviamente le Olimpiadi, ma prima ci sarà la VNL, un’occasione per tornare a competere ad alti livelli“.
(fonte: L’Equipe)