Di Redazione
Ai giornalisti che chiedevano con insistenza una smentita sulle voci che si stavano inseguendo da alcuni giorni su un suo possibile disimpegno dalla nazionale polacca femminile, reduce da un campionato europeo piuttosto deludente, Michal Kubiak offre invece su un piatto d’argento una clamorosa conferma: vuole lasciare.
La delusione dell’europeo (un misero decimo posto per la Polonia, paese organizzatore) non è l’unico motivo a spingerlo a un break: “È una cosa che non mi ha chiesto nessuno e che forse in un altro contesto e in un’altra situazione generale non avrei preso in considerazione – ha dichiarato Kubiak ai giornalisti – ma l’ipotesi che io lasci almeno per un anno la nazionale è concreta. Sicuramente la prestazione al recente europeo ha il suo peso, io per primo mi sto chiedendo cosa ho sbagliato e cosa si poteva fare di più ma lasciare un incarico in corso non è da me”.
Kubiak, che ha iniziato la sua avventura di giocatore della rappresentativa nazionale giovanissimo, si mise in luce con i campionati giovanili della Under21 quando aveva solo diciassette anni. Bronzo in Coppa del Mondo, World League ed Europeo ha raggiunto il massimo risultato con la medaglia d’oro mondiale del 2014 che giocò già con i gradi del capitano: “Avevo dato la mia garanzia alla Federazione che ci sarei stato anche per il futuro – aggiunge il 29enne schiacciatore in forza ai Panasonic Panthers di Hirakata – ma vorrei anche poter fare il padre con un minimo di continuità e non un fine settimana ogni tanto. Il tempo che non passo oggi con la mia famiglia non tornerà mai più”.
Stando ad alcune voci ufficiose Kubiak dopo l’ultima partita della Polonia nel mondiale di casa, un pesantissimo 3-0 subito in casa dalla Slovenia, sarebbe rientrato furioso negli spogliatoi scaraventando a terra un cestello che conteneva alcuni asciugamani e sfogando tutta la propria rabbia, coinvolgendo sia i compagni che i dirigenti. Kubiak (a sinistra nella foto con la maglia numero 13) non ha risposte ufficiali a riguardo: “Sono cose nostre, che devono restare all’interno degli spogliatoi. Se la domanda che mi è stata posta è ‘giocherai ancora con la Nazionale’ la mia risposta è che ovviamente sono e sarò sempre disponibile per la rappresentativa del mio paese ma ora sarei contento di prendermi almeno un anno di break”.