Di Redazione
Una Calzedonia Verona che si fatica a riconoscere. Dopo il ko in trasferta contro la Revivre Milano, il coach Nikola Grbic fa un’analisi, oltre che sulla partita, sul momento difficile della squadra, come pubblicato nell’edizione odierna de “L’Arena”, quotidiano di Verona.
“Per 50 minuti non c’eravamo. Né con la testa, né con il cuore, né con la concentrazione, né con niente. Milano ha giocato bene, vero. Ma noi non c’eravamo e questo nonostante una settimana intensa dove ci siamo allenati veramente bene. Ora posso arrampicarmi sugli specchi dicendo che nel quarto set la chiamata del video check ci ha danneggiato, ma non è quello il punto”.
“Adesso, dobbiamo riassestarci e provare a lavorare su questo aspetto. Che è il più difficile perché non è che fai una combinazione e risolvi tutto. No, non è così. Dobbiamo tornare ad avere le sicurezze nelle cose in cui siamo bravi. Poi il risultato viene di conseguenza e si può pure perdere ma che almeno la squadra lotti su ogni pallone con aggressività e cuore. Abbiamo problemi in ricezione, in attacco, a muro e in difesa. A Milano nei primi tre set l’attacco ha fatto fatica, solo che nel terzo, quello vinto, abbiamo iniziato a murare e a difendere. Il nostro attacco e la nostra ricezione sono questi, noi siamo questi. Ma con Sora, Ravenna o Monza abbiamo dato l’anima e combattuto. Urlando dopo ogni punto. Abbiamo perso questo atteggiamento. Abbiamo perso la voglia di vincere. La voglia di essere spregiudicati. Sta invece vincendo la paura, ma paura di cosa? Il peggio che può succedere è perdere”.