Coda polemica che farà discutere quella del match di Cev Cup femminile tra le turche del Kuzeyboru Aksaray e le francesi del Volley Mulhouse Alsace. La formazione di casa, nel match d’andata degli ottavi di finale, si è imposta per 3-1, ma in campo è accaduto qualcosa di “mai visto prima” dichiara Valentina Diouf qualche ora dopo in una storia su Instagram in cui denuncia apertamente, rivolgendosi alla CEV, la condotta scorretta dell’allenatore avversario, il turco Mehmet Bedestenlioglu.
“Mi rivolgo alla CEV, sono una giocatrice del Volley Mulhouse e ho appena finito di giocare la mia partita. È successo qualcosa che non mi era mai capitato nella mia carriera. Non ho mai visto un allenatore avversario minacciare letteralmente i giudici di linea durante una partita. Non ho mai assistito a qualcosa del genere, credetemi. Questa partita è stata assurda”.
“Non ho alcun problema ad accettare la sconfitta, ma questo è molto lontano dal vero spirito della pallavolo. Credetemi, è lontano dalla pallavolo, non è neanche divertente. Penso che sia la morte della pallavolo. Deve diventare obbligatorio avere il video challenge in tutte le partite europee di Coppa.”
“Il punto è: o diventa obbligatorio il video check in tutte le partite, oppure non si possono permettere giudici di linea provenienti dallo stesso paese in cui si gioca la partita. Questo non può garantire il fair play, non può essere reale”.
“La pallavolo è molto rapida, ci sono tanti dettagli che possono fare la differenza tra vincere e perdere. I giudici di linea sono esseri umani, e lo capisco, ma proprio per proteggerli dico questo. Comprendo che non sia corretto criticarli, perché possono commettere errori, ma partite importanti come queste, come le partite europee, non possono essere lasciate nelle mani dei giudici di linea. Sappiamo di avere gli strumenti necessari: se non li avessimo, ok, ma li abbiamo.“ conclude Diouf nel suo accorato appello.
(fonte: Instagram)
