FIPAV

La Fipav chiude le porte alle società. Bocciate le proposte per la ripresa

DATA PUBBLICAZIONE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti
SHARE
SHARE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti

Di Redazione

A quasi un mese dalla lettera inviata alla Fipav da oltre 200 società italiane, contenente proposte e suggerimenti per la “Fase 2” del volley dopo lo stop imposto dalla pandemia di coronavirus, è finalmente arrivata ai firmatari la risposta della Federazione Italiana Pallavolo. Ma si tratta di una vera e propria doccia fredda: il presidente Bruno Cattaneo liquida la questione in tre paginette (neppure su carta intestata), bocciando seccamente tutte le iniziative dei club e rinviando ogni discussione sui temi della ripresa alla conferenza stampa congiunta con FIP e FIGH, poi tenutasi online.

Archiviata, dunque, la richiesta di un sostegno economico ai nuovi progetti scolastici: “La scelta della Federazione in ambito promozionale – scrive Cattaneo – è stata da sempre, e lo è fino a oggi, quella di affiancare le proposte di società con materiale di promozione (palloni, kit, gadget), con l’offerta formativa gratuita per insegnanti, gli eventi promozionali sul territorio… Un mix di iniziative e supporti che prevedono un importante investimento economico federale“. Nulla da fare neppure per le iniziative di marketing con gli atleti della nazionale: “Purtroppo ne possiamo disporre solo durante le convocazioni e con alcune limitazioni. Abbiamo cercato di rimediare organizzando le partite amichevoli delle nostre nazionali in località diverse“.

Sul fronte economico appare chiarissimo che le società non devono aspettarsi nuovi contributi: “Abbiamo deliberato aiuti per quasi cinque milioni di euro. Ricordo che mai, prima dell’avvento di questo Consiglio Federale, erano stati erogati contributi, a fondo perduto, alle società di pallavolo. Inoltre abbiamo cercato di ‘aiutare’ le società riducendo la quantità di squadre dei vari gironi di Serie B con il conseguente risparmio di almeno 4 giornate di gara; sicuramente ne beneficeranno anche le spese di trasferta“.

Nemmeno per la riduzione delle tasse gara si trova uno spazio: “Non abbiamo ulteriori risorse, se si vogliono mantenere gli stessi livelli di qualità della classe arbitrale. Se si confrontano con quelle di uno sport a noi vicino, ci si rende immediatamente conto di come le nostre siano più basse“. Uno spiraglio, anche se molto vago, si apre soltanto sul tema della riforma delle Scuole Federali di Pallavolo: “Su questo progetto la Federazione farà nel prossimo futuro una riflessione approfondita, per integrarlo e rilanciarlo dentro Volley S3“. Un po’ poco, così come sbrigative appaiono le conclusioni su tutti i temi affrontati dalla lettera.

Insomma, la Fipav ritiene di aver già fatto abbastanza per sostenere le società nel momento più difficile della storia dello sport italiano e delega qualsiasi altro intervento alle autorità governative: sarà sufficiente? Almeno i 200 e più presidenti che hanno firmato il documento hanno sicuramente qualche dubbio al riguardo, e una volta ricevuta la lettera (lo scorso 3 luglio) hanno subito richiesto un incontro a Cattaneo e al vicepresidente Manfredi per confrontarsi e chiarire meglio la propria posizione.

Risultato? A oggi, dalla Fipav non è arrivata nessuna ulteriore risposta. Eppure, probabilmente, le richieste di una parte consistente del movimento nazionale avrebbero meritato maggiore rispetto e considerazione, soprattutto alla luce della frase con cui il presidente federale aveva concluso la sua missiva: “Se vorrai, anche in futuro, farmi pervenire tue osservazioni sul nostro mondo, le leggerò con interesse“.

CONDIVIDI SUI SOCIAL

Facebook

ULTIMI

ARTICOLI