Di Redazione
Si alzano i toni della battaglia tra Federazione Italiana Pallavolo e l’AIBVC, la neonata associazione di categoria delle società di Beach Volley. Facendo seguito al comunicato con cui aveva annunciato provvedimenti disciplinari per i tesserati che avevano partecipato al torneo di Bellaria, prima tappa della AIBVC Cup, ieri la Fipav ha diffidato l’associazione e l’ASI (l’ente di promozione sportiva a cui è affiliata) chiedendo l’interruzione immediata dei tornei in corso, e inviando il documento in copia conoscenza al CONI e al Dipartimento Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Secondo la Federazione, infatti, AIBVC e ASI “pubblicizzano e svolgono illegittimamente attività sportiva di competenza della FIPAV“, in quanto i tornei organizzati vanno oltre le “finalità ricreative e formative” attribuite dallo Statuto del CONI agli enti di promozione sportiva, e costituiscono a pieno titolo attività agonistiche di alto livello. L’attività dell’associazione si svolgerebbe quindi “illegittimamente ed abusivamente, in violazione delle disposizioni che disciplinano le competenze degli Enti sportivi“, e sarebbe stata avviata “senza il rispetto dei protocolli di prevenzione Covid-19 stabiliti per le attività agonistiche di tal genere“.
Il documento diffuso dalla Federazione conclude che “in assenza di qualunque convenzione o accordo con la Fipav, i soggetti in indirizzo pubblicizzano e svolgono illegittimamente attività sportiva di competenza della Fipav“, e che “le modalità di svolgimento di tali attività pongono in serio pericolo la salute pubblica e le attività federali, posto che trattasi in parte di soggetti che poi partecipano o possono partecipare anche ad attività Fipav“. Viene inoltre ribadito che “l’eventuale partecipazione a gare e tornei di beach volley non autorizzati dalla Federazione Italiana Pallavolo costituisce infrazione disciplinare” e tutti i tesserati partecipanti verranno dunque sanzionati.
La Fipav, in chiusura, chiede ad AIBVC e ASI di “interrompere immediatamente l’attività torneistica di cui in premessa nonché a cessare la promozione e divulgazione della stessa con qualunque strumento di informazione, avvertendo che, in difetto, sarà interessata l’Autorità giudiziaria“, e invita le autorità destinatarie (Coni e Dipartimento Sport) a “voler esercitare i poteri di vigilanza rispettivamente attribuiti in base alle competenze spettanti ed ad adottare i conseguenti provvedimenti a tutela della salute degli atleti, dei cittadini e delle attribuzioni istituzionali della Federazione scrivente“.
(fonte: Comunicato stampa)