Di Redazione
Venerdì 17 aprile la FIPAV Lazio ha concluso il ciclo d’incontri con le società del territorio che partecipano ai campionati regionali di Serie C e Serie D. Il presidente Andrea Burlandi e il Consiglio hanno incontrato, in videochat di gruppo divise per categoria, un totale di 137 squadre.
Dopo la decisione della Federazione Italiana Pallavolo di concludere tutti i campionati a causa dell’emergenza coronavirus, il CR Lazio ha voluto verificare lo stato dell’arte della pallavolo regionale, stimolando il dibattito e la partecipazione dei dirigenti sulle varie scelte fin qui compiute. Tra i rappresentanti dei club serpeggiano una serie di dubbi relativi all’inizio della cosiddetta “fase 2” che dovrebbe essere annunciata dal Governo al termine del lockdown totale.
Come e quando potrà ripartire l’attività sportiva? Anche la pallavolo del Lazio, come tutte le discipline sportive in generale, dovrà adeguarsi alle normative e seguire, passo dopo passo, le indicazioni che arriveranno dalle autorità competenti (Governo, CONI e Sport e Salute). Va ricordato che l’ultimo Dpcm ha prolungato le misure restrittive fino al 3 maggio e vieta espressamente di organizzare gli allenamenti fino a quella data.
Una delle preoccupazioni emerse durante le riunioni riguarda l’adeguamento obbligatorio alle misure sanitarie nel momento in cui si potrà tornare a lavorare in palestra: per ragioni economiche e logistiche non sarà facile per tutti fornire gel igienizzante e mascherine, oltre a sanificare gli ambienti di lavoro. Dalle società è emersa la richiesta di un sostegno da parte delle autorità per facilitare tali processi e permettere così ai tesserati di giocare a pallavolo in totale sicurezza.
Alla FIPAV Lazio sono arrivati, inoltre, dei suggerimenti riguardo la stagione sportiva 2020-21, con possibilità di adottare formule rivisitate e inedite al fine di posticipare i campionati per dare a tutti il tempo necessario di prepararsi e rientrare negli impianti. Il Comitato si è detto profondamente rammaricato per quelle squadre che, in lotta per obiettivi prestigiosi, hanno visto nella conclusione anticipata dell’attività una vanificazione degli sforzi profusi. E’ stata comunque apprezzata la decisione della Federazione Italiana Pallavolo di portare le categorie giovanili negli anni dispari (Under 13, Under 15, Under 17 e Under 19) per permettere ai ragazzi e alle ragazze di completare il percorso nei vivai. I club hanno anche ribadito l’importanza del mantenimento del campionato Under 14.
(fonte: Comunicato stampa)