Di Redazione
In queste settimane sono stati finalmente ufficializzati i calendari della stagione di Beach Volley femminile NCAA, che inizierà a fine febbraio. Tra le università che saranno al via la Florida International University (FIU), che farà il suo esordio il 4 marzo al Jacksonville Invitational. Alla guida della squadra di Beach c’è una leggenda della pallavolo mondiale, ben conosciuta anche nel nostro paese: la 65enne Rita Crockett, nativa di San Antonio, in Texas.
Oltre ad aver vinto la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Los Angeles 1984, Buck-Crockett (il suo nome da sposata) ha militato per moltissimi anni nel campionato italiano, dal 1988 al 1993. Beniamina dei tifosi di Roma e Matera, Rita è stata soprannominata “Rocket” per la sua capacità di salto e la sua velocità. Considerata una delle migliori schiacciatrici al mondo negli anni ’80 e ’90, nel 2011 è stata inserita nella Volleyball Hall of Fame.
Da diversi anni Rita è Head Beach Volleyball Coach di FIU, squadra che nelle ultime stagioni ha sempre arricchito il suo roster con atlete italiane (Bianchin, Frasca, Mancinelli e Bianchi) che hanno contribuito ai successi del programma. Su questo, ma non solo, verte la nostra intervista esclusiva.
Di recente hai deciso di allenare esclusivamente il Beach Volley. Ti manca allenare la pallavolo indoor?
“L’amore che nutro per la pallavolo indoor non è quantificabile, ma avevo bisogno di dedicare più tempo alla mia famiglia e alla mia nipotina. Inoltre posso finalmente concentrare tutte le mie energie sul Beach Volley. Il campionato NCAA si fa ogni anno sempre più avvincente e competitivo, e per questo richiede tutte le mie energie e la mia attenzione“.
Le tue impressioni sulla squadra di quest’anno della FIU?
“È sicuramente un team giovane e inesperto. Non voglio sbilanciarmi con i pronostici. Quello che posso dire è che abbiamo una gran fisicità e grande potenziale. È una squadra che va vista in prospettiva, ma anche quest’anno possiamo dire la nostra contro le migliori formazioni del campionato“.
Cosa ne pensi del campionato di quest’anno? Il Covid rappresenterà ancora un grosso impedimento?
“Quest’anno sarà un campionato meno limitato rispetto alle altre stagioni dall’inizio della pandemia. La maggior parte delle nostre atlete è vaccinata con la terza dose o ha già contratto e sconfitto il virus. Cercheremo di assaporare di nuovo la normalità, ma sempre rispettando le norme che ci vengono giustamente imposte dai vari enti. L’ambiente dell’allenamento è sereno e si respira aria di sana competitività“.
Negli ultimi anni hai sempre fortemente voluto italiane nel tuo roster…
“Per molti aspetti mi sento italiana. L’intesa che ho avuto allenando il duo All-American Bianchin-Frasca mi ha spinto a insistere su altre italiane, che non stanno deludendo di certo le mie aspettative (Bianchi e Mancinelli). Non solo posso comunicare con loro in italiano, lingua che amo moltissimo, ma comprendo anche le loro usanze, costumi, e cosa più importante la mentalità che assumono in campo“.
Cosa ti manca dell’Italia?
“Mi manca molto il calore del pubblico. Ogni volta che entravo nel palazzetto i tifosi ci accoglievano come se facessimo tutti parte di una famiglia. Ricordo ancora i profumi, le voci, e i tramonti di Roma. Ma ancor più mi manca l’atmosfera surreale di Matera, una delle città più belle che io abbia mai visto. In Italia poi ho coltivato delle amicizie che occupano un posto speciale nel mio cuore, specialmente quella con Consuelo Mangifesta, grande persona sia fuori che dentro al campo“.