Di Redazione
A quasi tre mesi dall’annuncio della conclusione della lunga vicenda legale che ha coinvolto Marta Menegatti e Greta Cicolari, grandi protagoniste del Beach Volley azzurro nello scorso decennio, riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Dimitri Lauwers (a sua volta parte in causa).
Egregio Direttore,
d’intesa con il nostro avvocato, che ci ha seguito in tutte le fasi processuali, sportive e penali, desidererei veder pubblicata la presente nelle Sue pagine onde ristabilire la verità su quanto è accaduto nei diversi procedimenti penali (tribunali di Bergamo e Ancona).
Alcuni mesi fa, infatti, l’Avv. Buratti, difensore del Sig. Carvalho e Sig.ra Gloria, vi ha rilasciato alcune dichiarazioni, seguite, da una scia di polemiche pubblicate attraverso i social dei predetti, che hanno trovato largo spazio nel vostro sito d’informazione sportiva. Tali dichiarazioni erano per lo più inesatte, così come lo erano, di conseguenza, tutti i commenti polemici che ne sono seguiti.
Da parte nostra non vi è stata alcuna reazione, atteso che lo spirito dell’accordo che ha determinato la chiusura di ambedue i processi penali obbligava tutti, e per tutti intendo tutte le persone coinvolte nei processi in qualità di imputati e parti offese, ad osservare un rigoroso silenzio: in altre parole tutti si sarebbero dovuti astenere da ogni commento sulle questioni predette.
La ragione di tale obbligo risiedeva anche nel fatto che, per motivi di calendario giudiziario, il processo contro Marta Menegatti (Ancona) si sarebbe potuto chiudere sulla base dell’ampio accordo raggiunto nel corso del processo di Bergamo soltanto alcuni mesi dopo.
Dunque, perfezionato l’accordo con l’avvenuta chiusura dei due processi, Le invio, egregio Direttore, l’estratto della sentenza della sezione penale del giudice di Ancona, laddove risulta che Greta Cicolari, ritirata la querela, ha determinato il proscioglimento dell’imputata Marta Menegatti e, per completezza informativa, allego alla presente anche il verbale d’udienza del tribunale di Bergamo in cui è riportato integralmente l’accordo sopra citato. Rileverà, egregio Direttore, che le reciproche rinunce alle querele e alla prosecuzione dei processi trovano ragione nel riconoscimento, altrettanto reciproco, di una lunga serie di malintesi che hanno alimentato a torto dissapori e recriminazioni.
Dunque, la conclusione di tali vicende non può che agire quale definitivo chiarimento in chiave positiva fra le componenti di quella che era universalmente considerata la coppia d’oro del Beach Volley Italiano, i cui fasti potrebbero ancora ripetersi.
Come Le ho detto, ho atteso fino ad oggi per scriverle proprio in ragione dell’avvenuto completamento dei nostri impegni assunti nel richiamato accordo globale.
In questi mesi ho appreso con piacere che il Sig. Carvalho ha suggerito in FIPAV di dare sostegno ai progetti sportivi di Greta Cicolari senza, tuttavia, trovare terreno fertile poiché, a quanto pare, è proprio in ambito federale che continuano a covare insensati rancori che, però, si ripercuotono direttamente, e non certo positivamente, sulle prestazioni sportive delle rappresentanze del Beach Volley, così come è tristemente noto a tutti gli appassionati di questa meravigliosa disciplina.
Ne consegue che l’unico ostacolo concreto al ristabilimento di valide relazioni sportive, peraltro foriere di ottime aspettative, è verosimilmente proprio in FIPAV e, se tale analisi è corretta, tale atteggiamento di chiusura nei confronti di Greta Cicolari risulta davvero inspiegabile.
Tornando all’accordo, non deve tacersi oltre, difformemente dalle inesatte dichiarazioni dell’Avv. Buratti rilasciate al termine del processo di Bergamo, come tutte le atlete, unitamente all’allenatore Carvalho, abbiano rimesso le reciproche querele all’esito di un sincero chiarimento, seguito da educate scuse reciproche laddove si è trasceso in poco simpatiche offese personali. Tuttavia è giusto e corretto rimarcare la reciprocità di tale chiarimento, non essendo assolutamente vero che la conclusione di tali odiose vicende giudiziarie sia stata determinata da una sorta di “resa incondizionata” di Greta Cicolari. […]
Aggiungo due ultimi dettagli assai significativi: 1) né il sottoscritto, ne Greta Cicolari ha pagato o ricevuto corrispettivi di sorta, neppure a mero titolo risarcitorio, da o in favore di qualsivoglia controparte processuale, così come si è voluto far credere in alcune dichiarazioni pubblicate sul suo sito o via social;
2) Greta Cicolari ha più volte preso le distanze dalle esternazioni nei social di altri tifosi, inclusi quelli appartenenti al nucleo familiare della stessa, rispetto all’intera vicenda giudiziaria o alla gestione del Beach Volley a livello federale, pur rimarcando come essi nulla dovessero fare per fermare le altrui esternazioni. Lo stesso vale per il sottoscritto.
Non mi resta che auspicare, egregio Direttore, che l’autorevolezza del Suo sito d’informazione sportiva induca i responsabili federali del Beach Volley a prendere definitivamente atto della positiva conclusione di questa annosa controversia e che in loro prevalga, così come ci si aspetta che sia, la suprema ragion sportiva, affinché l’Italia torni ai livelli di un recente passato, anche con il contributo di una persona come Greta Cicolari.
Dimitri Lauwers