Di Redazione
Julieta Lazcano non è solo la capitana della nazionale argentina e una ragazza – come tutte le sue connazionali – legatissima alle sue origini: è anche la numero 10 del Fluminense, polisportiva di Rio de Janeiro, dove il calcio è religione. La combinazione di questi fattori ha posto le basi per un inevitabile omaggio a Diego Armando Maradona, il campionissimo scomparso mercoledì scorso: nella partita giocata sabato contro il Praia Clube (persa per 0-3), Lazcano è scesa in campo con la sua classica maglia numero 10, che però al posto del suo cognome riportava proprio quello del “Pibe de Oro“.
“Essere argentina e indossare il numero 10 è un onore per me – ha spiegato Lazcano prima della gara – e portare il suo nome sulla schiena mi fa sentire molto privilegiata. Sono felice di rendergli omaggio in una squadra che ama così tanto il calcio“. La centrale, che fino a questa stagione aveva sempre vestito il numero 11, ha appreso della morte di Diego in un gruppo di famiglia su Whatsapp: “Pensavo fossero fake news e sono andata su Twitter per scoprire se fosse vero. Ho pianto, mi sono sentita molto triste, ho sentito la tristezza del popolo argentino in un anno così difficile per tutti. Ho sentito che una parte della nostra identità popolare stava morendo. Mi sono ricordata di ogni paese che ho visitato, e quando dicevo che ero argentina, tutti mi rispondevano: ‘Maradona!’“.
“Diego – ha continuato Lazcano – era un idolo per molti nel nostro paese. In tanti hanno giudicato le sue scelte, ma io credo nel proverbio che dice: ‘Quando qualcuno giudica la tua strada, prestagli le tue scarpe’. È sempre stato un rappresentante del popolo e ha dato tante gioie all’Argentina. Ai Mondiali dell’86, dopo una guerra che ci aveva lasciato molto dolore, Maradona sapeva che la partita contro l’Inghilterra era qualcosa di più che calcio. Stava scrivendo una pagina di storia“.
(fonte: Fluminense.com.br)