Di Redazione
Da un anno a questa parte Marco Meoni fa l’americano: l’ex palleggiatore azzurro, vincitore di un oro mondiale, tre europei e un argento olimpico con la nazionale, dall’estate 2019 si è trasferito con la famiglia a Houston, Texas, dove fa l’allenatore a tempo pieno. “Meo” ha raccontato la sua storia a Diego Zilio su Il Mattino di Padova: “L’anno scorso sono venuto a trovare degli amici, con il pretesto di assistere a un torneo, e nell’occasione mi hanno offerto il lavoro. Io lì per lì pensavo scherzassero, invece hanno assistito perché accettassi. Dallo scorso agosto seguo un club giovanile femminile, allenando un’Under 18 e un’Under 16, e in più faccio da sport director del centro“.
La Absolute Volley Academy of Texas, insomma, è diventata una seconda casa per Meoni, che negli USA ha trovato l’occasione per realizzare una delle sue aspirazioni: “Ho sempre pensato che, una volta smesso di giocare, mi sarebbe piaciuto insegnare il volley ai giovani, ma in Italia non puoi farlo come primo lavoro, qui sì. E poi ci piaceva far vivere ai ragazzi un’esperienza di questo tipo, che pure è stata molto complicata da organizzare“. Il riferimento è ai tre figli dell’ex regista, Filippo di 18 anni, Alessandra di 16 e Leonardo di 11, che vivono insieme a Marco e alla moglie Elisa in una casa “molto vicina alla sede della Nasa“.
Nell’intervista, Meoni dice la sua anche sul mercato di Superlega: “Per quanto riguarda lo scudetto resta favorita la Lube, che è riuscita a confermare il gruppo, sostituendo un grandissimo campione come Bruno con un altro dello stesso livello come De Cecco. Cambierà lo stile di gioco, ma non credo che le sue bocche da fuoco avranno problemi ad adattarsi“.