La Promoball rilancia: salto in serie B2

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Di Redazione

Puntare in alto per continuare a crescere, e al contempo seminare per far fiorire talenti. Va in questa duplice direzione l’accordo siglato tra la Promoball VBF Flero e il Volley Gussago, con la prima che acquisisce dalla società del presidente Tiziano Vanoglio il diritto a disputare il campionato di B2 e, parallelamente, rinsalda il legame già intessuto lo scorso anno con la Brescia Volley Academy estendendo l’operato della stessa anche al territorio gussaghese.

«Abbiamo deciso di disputare la prossima stagione della nostra prima squadra in un campionato nazionale di B2 – spiega il Gm Promoball, Luca Giacomelli – per alzare l’asticella e fornire alle nostre ragazze un livello di paragone ancora più alto, e la nostra intenzione è quella di fornire a queste ultime tutti gli strumenti che permettano loro di arrivare, tra qualche anno, a giocare nella massima serie».

La Promoball così, chiuso in anticipo a causa dell’emergenza Covid-19, il campionato in crescendo di serie C, si appresta a un nuovo salto: «Tre sono le principali ragioni che ci hanno spinto a questo – prosegue Giacomelli – innanzitutto, abbiamo visto troppe categorie importanti venirci portate via da altre regioni, ancor più a causa dell’emergenza coronavirus che ha messo in ginocchio parecchie società del territorio. Inoltre, abbiamo potuto constatare come la nostra serie C abbia egregiamente affrontato la scorsa stagione, tanto che, seppur martoriata dagli infortuni, ha saputo dimostrare che le nostre giovani atlete non solo riescono a star nella massima categoria regionale, ma che probabilmente, se non ci fosse stato lo stop forzato, si sarebbero anche posizionate nella parte alta della classifica. Infine, vogliamo accrescere la visibilità per tutti i nostri sponsor: ogni anno investiamo in nuove forme e metodi per rendere l’investimento fatto nella nostra società il più fruttuoso possibile. Ci è sembrato giusto, dunque, premiare anche gli sforzi dei nostri partner aumentando pure il prossimo anno la loro visibilità che ora sarà a livello nazionale».

Quanto alla Brescia Volley Academy, Giacomelli spiega: «Oltre al progetto in Vallecamonica con il volley Bienno, per cui vi saranno presto novità, e nella zona del Lago di Garda con il New Volley Gavardo, che già nel suo primo anno di fondazione ha saputo lavorare e collaborare in modo impeccabile, anche Gussago diverrà un importante polo della Brescia Volley Academy. Esso sarà aperto a tutte le ragazze che, non riuscendo a dedicare tempo ed energie in un contesto di eccellenza, amano la pallavolo e vogliono entrare a far parte di un’organizzazione che presta particolare attenzione alla qualità dei tecnici.
Oltre ad organizzare incontri per la formazione dei coach e lo sviluppo delle tecniche di allenamento relativamente alle fasce di età più piccole, saremo presenti con allenamenti e partite nella loro palestra e collaboreremo attivamente nella gestione del polo giovanile che si svilupperà a Gussago»
.

Dal canto suo, la società di patron Vanoglio guarda con soddisfazione all’intesa: «Siamo molto contenti di questo accordo – commentano i vertici del Volley Gussago – sia perché il diritto a disputare il campionato di B2 è rimasto a Brescia, sia per l’ambito dell’Academy. Mediante esso, infatti, Gussago resta centro di riferimento per la pallavolo di vertice, ma si candida a fare altrettanto anche per quanto concerne il giovanile. Da parte nostra, dunque, alla piena soddisfazione per quanto siglato si unisce la volontà di volersi adoperare al massimo perché tutto funzioni al meglio e, insieme, si possa continuare a crescere».

(Fonte: comunicato stampa)

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Andrea Baldi, figlio di Giorgio: “Volevo fare calcio. Per fortuna ho ascoltato mio padre”

Sale in Zucca

Lo vedo festeggiare settimane fa per la Coppa Italia. Lo rivedo alzare la Supercoppa, buttarsi per terra in mezzo ai lustrini del palazzetto dopo aver battuto in una finale senza storia quel San Donà che avevano battuto 3-0 solo un mese fa nella prima battaglia e festeggiare. Lo guardo e penso a quanto suo padre Giorgio sia fiero di lui, e quanto, se fosse toccato a lui, avrebbe gioito e fatto meno rumore, perché se sei il Baldi del 1994, e stai scrivendo un pezzo della storia della pallavolo sarda e di un paese come Sant’Antioco, lo fai con l’aria algida di chi ha eseguito i compiti alla perfezione, ma il carattere così austero e l’aria impenetrabile ti impediscono la ricreazione. Invece Andrea Baldi, ventuno anni dopo è ciò che ero io quando appena dodicenne, andavo a squarciagolare per suo papà che era un mostro di bravura. Andrea ha gli occhi di papà, ma ha la mia stessa visione del mondo, ossia quella di chi deve godere di ogni 'frame' della sua vita, caricare il fiato di tutta l’aria che ha a disposizione e urlare ai quattro venti o controvento. 

In una Romeo Sorrento di cui non si può non scrivere bene, piena di storie che fanno la storia di questa stagione, Andrea è una perla rara che si conquista anche rischiando di farlo arrossire, quando lo si riempie di complimenti a cui forse uno come lui non si abituerà mai, o raccontando ciò che si vede fuori dal campo, quando finalmente questo venticinquenne alla sua quarta stagione in serie A ha messo in valigia una finale playoff con Bergamo e una stagione in Superlega con Catania, prima di approdare nella Romeo in cui tutte le ciambelle sembrano uscire col buco e con la glassa.

“Non posso che essere estremamente felice per l’anno che sto disputando, che stiamo disputando tutti qui a Sorrento. Abbiamo fatto davvero delle buone partite, nelle quali ho potuto giocare e nelle quali dimostrare a che punto del mio percorso sono arrivato dopo questi anni. Io non ho molti anni di carriera alle spalle, ho cominciato relativamente tardi con la pallavolo e ogni tanto ho come l’impressione di essere più indietro rispetto a tutti i miei coetanei, perché ho meno esperienza”

Perché ha cominciato così tardi?

“Giocavo a calcio, ed ero un giocatore diciamo accettabile. Avevo cominciato col volley a Brescia, poi non ne avevo più voluto sapere, finché con papà ho ragionato della possibilità di ripartire da Bergamo. È stata una scommessa vinta, ho ascoltato i consigli di mio padre e ho accettato il fatto che avesse ragione”

Suo padre è un giocatore al quale io da tifoso e da isolano sono molto legato (Giorgio Baldi n.d.r., ex centrale fra gli altri di Gabeca e Banca di Sassari). Che ingombro significa avere un papà così severo, ma così lungimirante?

“Io ho un bellissimo rapporto con lui. Quando ero un po’ più giovane ho avuto i classici confronti tra un figlio che vorrebbe fare un po’ ciò che gli pare o almeno ciò che sulla sua carta sembra più corretto e un padre che conosce molto bene questo mondo e voleva giustamente guidarmi nelle scelte. Ripeto, col tempo ha avuto ragione lui. Mi ha sempre detto che avrei dovuto cominciare prima e che mi sono perso degli anni. Io rispondo guardando il bicchiere mezzo pieno, ovvero che la mia figura fisica ha risparmiato stagioni di stress e sofferenza. Sono un prodotto più nuovo di altri (ride n.d.r.)”

Un anno in cui su due trofei in palio, lei li ha vinti entrambi. 

“Quest’estate ho avuto molto tempo per pensare, dato che da marzo ero a casa a lavorare sulla parte fisica e tecnica. Ho avuto l’ambizione di capire cosa fosse meglio per me, di fare una scelta se vogliamo coraggiosa, ossia di scendere in A3 e giocare, mettermi alla prova. Ho parlato con il Presidente Ruggiero e mi ha presentato questo bellissimo progetto. Ho fatto di più, sono andato a Sorrento in vacanza e ho voluto capire che possibilità darmi. Per ora è una bellissima scommessa vinta. Faccio una vita che è il sogno di molti e sono qui tra i protagonisti di un’annata perfetta con un gruppo bellissimo”

Siamo alla semifinale promozione. Sorrento e Altotevere sono in parità. Decisiva gara tre.

“Ora arriva il momento di dare il tutto per tutto nella partita ipoteticamente più significativa di questa stagione. Sicuramente le coppe sono grandi obiettivi, ma arrivare in fondo ai play-off conta ancora di più. Domenica è stata sicuramente una partita complicata e ci siamo scontrati contro un avversario tosto, come già prevedevamo e come già abbiamo avuto modo di constatare domenica scorsa". 

"Fortunatamente mercoledì torneremo ad avere il fattore casa a nostro vantaggio e dovremo assolutamente far uscire di nuovo la Romeo Sorrento che siamo sempre stati, consapevoli delle nostre qualità, ma soprattutto uniti nei momenti complicati. Nessuno di noi ha intenzione di tornare a casa prima del previsto”

Il gruppo della Romeo. È tutto?

“Ogni giorno quando entri in palestra, capisci che tutti, dallo staff ai giocatori, lo facciamo perché è l’unica cosa che vogliamo fare davvero. C’è tanta volontà, passione ed entusiasmo. Certo, i successi aiutano, ma quest’aria io l’ho respirata dal primo giorno”

Quindi guardando indietro a Catania in A1 o a Bergamo in A2, nessun rimpianto di non essere lì?

“Assolutamente no. Volevo fare un anno completamente fuori, lontano dalle mie certezze. Le esperienze in Superlega e a Bergamo sono state positivissime e altamente formative, ma da Sorrento volevo cose diverse. Sono rimasto colpito dall’atteggiamento, dalle loro serietà, dal divertimento che provo ogni giorno e dalla serenità che tutti abbiamo anche in questo momento della stagione”

Di Roberto Zucca