La Regular Season e il Pagellone di Paolo Cozzi

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Di Paolo Cozzi

Con la giornata di domenica si chiude la regular season di Superlega, una stagione molto intensa, con tre squadre che svettano su tutte e una spaccatura netta fra le prime otto e le ultime della classe.

Vediamo prima di immergerci nell’atmosfera dei playoff un primo bilancio parziale per tutte le squadre.

PERUGIA voto 8,5. Mantiene le premesse di inizio stagione, si issa ben presto in testa e non cede più lo scettro. Un paio di scivoloni con Monza e Padova che non hanno destato preoccupazioni, ma fa più rumore la battuta di arresto subita domenica a Milano: iniziare i play off con una sconfitta non è mai bello, infatti Bernardi a fine partita ha dato l’idea di uno pronto a strigliare la squadra per bene. Attacco e battuta sono devastanti, la ricezione e il muro il “punto debole” cui gli avversari possono aggrapparsi!

TRENTO voto 9. Come sempre coach Lorenzetti riesce a tirare fuori il meglio da tutti i suoi uomini, facendo girare la squadra al 110% e facendo diventare il PalaTrento un fortino quasi inespugnabile. Anche nelle giornate no il gruppo lotta e non si arrende, il muro di squadra vola ad altezze proibitive, Vettori sta trovando la continuità mancante e Grebennikov puntella la seconda linea come solo lui può fare.

CIVITANOVA voto 8. Dopo una partenza da desaparecidos (ha pagato l’allenatore, ma probabilmente erano le scorie delle tante finali perse a pesare), i cucinieri trovano comunione di intenti e tornano a giocare un volley spumeggiante. La potenza in attacco è pari se non superiore a Perugia, Juantorena sembra ringiovanire ad ogni partita e se Leal terrà mentalmente nelle partite clou, faranno divertire parecchio in questi Play Off.

MODENA voto 5. Il quarto posto era l’obiettivo ad inizio stagione, ma per arrivarci ha superato le 14 stazioni della Via Crucis. Sprecando energie mentali preziose e dimostrando più volte una fragilità inaspettata per una squadra piena di giocatori esperti. L’assenza di Christenson ha pagato sicuramente tanto, ma il quarto di finale con Milano sarà da cardiopalma per le coronarie modenesi. Basterà una settimana al completo per far ritrovare a Velasco la bacchetta magica?

MILANO voto 9. La più bella sorpresa del campionato, una squadra plasmata da Giani con sapienza e cresciuta gara dopo gara con un girone di ritorno strepitoso. Sbertoli ha nelle mani una fuoriserie e dimostra solidità e bravura nel pilotarla, le bande sono ben assortite e sempre pericolose. Con Modena la partita è aperta, la semifinale porterebbe Milano fra le Big Four. L’unico problema sono le tante voci di mercato che la circondano e che potrebbero distrarre i giocatori non abituati a tutta questa attenzione mediatica.

VERONA voto 6,5. Non riesce nel salto qualitativo neanche quest’anno, vero che si trova a sopperire tutto l’anno all’assenza di Jaeschke, ma il duo iraniano è davvero poca cosa, soprattutto in ricezione. Meglio con l’arrivo del monumentale Kaziyski, ma la ricezione resta l’anello debole della squadra. In difficoltà anche Spirito che chiamato al salto di qualità definitivo sembra essersi perso lungo le rive dell’Adige. In ripresa dopo un mese da Mission in Action, ma sembra difficile poter impensierire Civitanova.

PADOVA voto 7,5. Conquista il settimo posto con un guizzo finale, meritatissimo per il gioco che hanno saputo esprimere Travica e compagni. Molto bene l’intesa al centro con Polo e Volpato spesso determinanti. C’è da chiedersi cosa avrebbe potuto fare la squadra con Randazzo in campo. Sembra improbabile l’assalto a Trento, ma intanto la squadra c’è ed è una delle sorprese più belle di questa SuperLega, ennesima dimostrazione di come si possa costruire una squadra equilibrata anche con budget “normale”.

MONZA voto 6,5. Mezzo voto in più per la finale di Challenge Cup raggiunta dai ragazzi di Fabio Soli, che nel corso della stagione si sono tolti lo sfizio di vincere a Perugia e a Modena e di aver fatto tremare tutte le Big. Quello che manca storicamente è la capacità di trovare continuità unita ad una insana capacità di bucare i match chiave nel corso della stagione e regalare tanti, troppi punti alle piccole. Impensabile la lotta con Perugia nei quarti, Monza dovrà essere brava a blindare i suoi gioielli di banda e a trovare un leader che possa far fare il salto di qualità finale alla squadra.

SORA voto 7. Aggrappata a bomber Petkovic, la squadra laziale non solo centra la salvezza con giornate di anticipo, ma si permette anche di mettere dietro svariate squadre ben più blasonate. Cresciuta molto nel corso dell’anno è però troppo dipendente da due soli giocatori, che rendono i compagni delle semplici comparse. Occasione forse un po’ sprecata da Caneschi e Di Martino che avrebbero potuto ritagliarsi uno spazio più importante nelle alchimie di squadra, soprattutto a muro.

RAVENNA voto 5. Stagione magra per i ravennati che dopo l’exploit dell’anno scorso non riescono a ripetersi e falliscono l’obiettivo play off. Dura dover rifare ogni anno la squadra quasi da zero, ma le premesse erano buone. Spiace più di tutto che due giovani italiani, Argenta e Lavia, pur in una stagione non brillante per la squadra, non siano riusciti a trovare momenti di campo importanti per la loro crescita.

LATINA voto 5. Stagione interlocutoria per i pontini, da subito fuori dal giro play off e a tratti impelagata nella lotta salvezza. Qualche buono spunto soprattutto individuale di Ngapeth e Parodi, ma Stern fatica davvero tanto. Resta comunque un progetto che dopo essersi spostato da Latina, può magari essere rilanciato per vivere una stagione con qualche soddisfazione in più.

VIBO VALENTIA voto 4,5. La salvezza passa tutta dalle mani di Al Hachdadi, opposto marocchino che più di una volta si è caricato la squadra sulle spalle. Non ha convinto il cambio di panchina, anche se probabilmente è stato l’anticipare una decisione già presa per il 2019 per permettere a Daniele Bagnoli di conoscere i giocatori e decidere su chi puntare la prossima stagione. Troppa sofferenza però per una società sempre pronta ad investire per dare la serie A ai calabresi.

SIENA voto 4. La grande delusione del campionato, partita con ben altre premesse naufraga presto in una marea di tie break persi, e a nulla servono i cambi di panchina e l’acquisto di nuovi giocatori in una girandola di arrivi e partenze più dettati da isteria collettiva che da un effettivo bisogno. Un peccato perché la piazza c’è, perciò più che un addio questo sembra un arrivederci, con l’ augurio che la prossima volta possa esserci un finale migliore.

CASTELLANA voto 4. Fanalino di coda per mesi, nell’ultimo periodo trova un guizzo di orgoglio che la fa uscire dal campionato a testa alta. Sbagliare la scelta dell’opposto per una squadra che si deve salvare è un macigno pesante a cui non si sono riusciti a trovare rimedi. In Puglia la passione è sempre tanta, ma resta la sensazione che il progetto Bari non sia mai decollato.

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