Di Paolo Cozzi
Torna in Italia dopo tre anni di esperienza all’estero che le hanno fruttato due scudetti e mezzo – anche quest’anno era prima con il suo Cannes fino allo stop dei campionati – e tanta esperienza internazionale che le tornerà utile in questa stagione, in cui sarà chiamata a far sognare ed emozionare il pubblico piemontese. Sto parlando di Noemi Signorile, nuova palleggiatrice della Bosca S.Bernardo Cuneo, pronta a riprendere un feeling con la Serie A che si era interrotto dopo l’esperienza a Busto Arsizio nel 2017 e un paio di stagioni tribolate, e a tornare carica di energie ed esperienza, inseguendo una maglia azzurra a cui ha dato del tu per molti anni.
Torna in Italia dopo tre anni e trova un campionato che nel frattempo è cresciuto, con le squadre italiane capaci di dominare anche in Europa. Che aspettative ha?
“Sono contenta di questa opportunità, dopo le stagioni all’estero avevo voglia di rientrare e poterlo fare a Cuneo, nella mia regione. Lo vivo come un rientro a casa, in un ambiente e in una società in cui sono sicura mi troverò benissimo. Affronteremo un campionato diverso da quelli passati perché con l’emergenza coronavirus e tutto ciò che ha comportato le squadre si sono un pochino ridimensionate, quindi credo che se saremo brave a trovare subito le giuste alchimie in squadra potremo ben figurare!“.
Lei è ancora giovane, ma è una vera veterana sotto rete, visto che ha cominciato a calcare i taraflex già nella stagione 2005-2006. Ci sono tante differenze fra quella Noemi e quella che andremo ad ammirare a settembre?
“Sicuramente ho acquisito molta più esperienza, perché comunque è vero il detto che i palleggiatori più invecchiano più migliorano. Quindi sono certamente più matura, e rispetto a qualche anno fa, quando magari sentivo molto le partite e la pressione, adesso sono molto più tranquilla e serena nell’affrontare le gare“.
Torniamo alla sua scelta di andare all’estero: una scelta sicuramente non facile, ma che ha dimostrato la sua grinta, la sua voglia, e le ha fatto mettere alle spalle un paio di stagioni complesse rilanciandola come atleta vincente e talentuosa.
“Ho passato dei momenti difficile nelle ultime stagioni in Italia, dove ero molto criticata e avevo patito molto; la scelta di andare a giocare fuori è dipesa soprattutto da questo, avevo bisogno di mettermi alla prova, tornare a giocare tranquilla dopo aver passato una stagione a fare da capro espiatorio e ritrovare il gusto di giocare. Ora torno da vincente, e pronta a dimostrare che sono all’altezza di giocare in Italia come e anche meglio di quella che ero anni fa“.
Cosa si porta dietro dai suoi tre anni a Bucarest e a Cannes?
“Tante cose, perché alla fine ho fatto delle bellissime esperienze sia pallavolistiche sia dal punto di vista umano, perché ho avuto modo di conoscere realtà molto diverse dalla mia e sono state davvero esperienze belle. Di sicuro torno con un bagaglio di esperienza in più, felice di aver vinto la mia sfida e molto più matura nel gestire certe situazioni, capace ormai di farmi scivolare addosso di tutto!“.
Nel maschile si dice che chi arriva dal campionato transalpino ha un forte imprinting sulla difesa e sui fondamentali di seconda linea. È così anche nel femminile?
“Devo dire che le francesi sono davvero brave in difesa, anche se magari hanno delle piccole lacune in altri fondamentali, e la cosa che mi ha colpito di più è che si lanciano su ogni pallone, dappertutto! Per finire un’azione ci si mette veramente tanto, penso sia per la loro mentalità di non far cadere davvero niente, di provarci fino all’ultimo. Infatti, anche se noi rispetto ad alcune squadre eravamo nettamente più forti, c’erano delle azioni che non terminavano mai perché continuavano a difendere e a ributtarci la palla“.
Lei è una delle giocatrici più social in assoluto, sia nei rapporti con i tifosi a fine partita che sui moderni mezzi di comunicazione. Come sarà l’anno prossimo con tutte le restrizioni proposte?
“Mi mancherà, mi mancherà sicuramente tanto perché mi è sempre piaciuto stare in mezzo alla gente, regalare un sorriso a fine partita, fermarmi a chiacchierare con i tifosi e tutto questo sarà una grande perdita. Spero vivamente che la situazione continui a migliorare per tornare il prima possibile alla normalità perché noi atleti abbiamo bisogno di tutta la gente al palazzetto per giocare!“.
Argomento nazionale: ha mai fatto un pensierino ad una nuova convocazione? Ha chiuso l’idea in un cassetto e non ci pensa più o spera che si possa riaprire?
“È stata una mia scelta anni fa lasciare la nazionale, sono stata io ad avere rifiutato la convocazione per motivi personali, e quindi giustamente in questi anni non sono più stata presa in considerazione dal CT. Adesso sono molto più serena, ho ritrovato le energie giuste, e se dovesse arrivare la chiamata sarei ben contenta di poter rientrare!“.
Pensando al suo ritorno in Italia e in chiave nazionale, c’è un qualche dettaglio tecnico su cui sente di dover migliorare o stupire per ambire alla maglia azzurra?
“Mah, forse la sette (la tesa al centro, n.d.r.) perché in questi ultimi anni l’ho giocata veramente poco, ma è una palla che mi piace molto. Mi piace un sacco giocare con i centrali, fa parte del mio gioco, ma la sette è una palla che negli ultimi anni ho messo un po da parte, più per esigenze di squadra che per scelta personale. Ecco, mi piacerebbe molto tornare a giocarla con continuità“.
E il mio augurio personale a Noemi, è che i suoi centrali possano divertirsi con lei la prossima stagione e che la aiutino a riconquistare la maglia azzurra a suon di attacchi!