Di Paolo Frascarolo
Sono ore di gioia, felicità e festeggiamenti a Brescia, dove si celebra l’accesso alla massima serie della Millenium Savallese. Domenica scorsa le bresciane erano obbligate a una vittoria piena per tenere a debita distanza Cuneo e Mondovì e ci sono pienamente riuscite con un 3-1 ai danni della Conad Olimpia Teodora Ravenna. Ultimo pallone caduto, in una corsa al titolo fuori dagli schemi, con la formazione di Mazzola che solamente al quinto turno d’andata occupava la quart’ultima posizione della classifica, e tutto sembra non essere ancora realtà. Invece lo è, come la bella storia che vede protagoniste il libero Maria Chiara Norgini, e l’immensa Simona Gioli, approdata nella squadra bresciana nella finestra di mercato di gennaio.
Il libero classe ’98 infatti, ha voluto omaggiare la sua compagna di squadra, e idolo, con una foto sul proprio profilo di Facebook, che le ritrae insieme quando Maria Chiara aveva 5 anni, e una già famosa Simona Gioli giocava nella Sirio Perugia, con cui poi avrebbe vinto quel campionato. Quindici anni dopo si sono ritrovate insieme, questa volta da compagne di squadra, riuscendo a realizzare il sogno di una città intera:
“Qui eravamo a Perugia…lei giocava in serie A come tutti potete sapere ….io ero piccola e volevo diventare come lei! Come tutte le bambine che hanno un idolo e che sognano di fare qualcosa di stupendo come loro.. lo scorso anno dopo quel giorno mi ci ritrovai d’avversaria,era una sensazione strana , quasi non ci credevo!… Ed ora che dire .. eccoci qui, nella stessa squadra, con una bell’amicizia nata, con la sua esperienza e umiltà che la contraddistingue da tutti a vincere un altro campionato .. ma questa volta INSIEME A ME!!!! Per te solo tanti grazie che non basteranno mai❤️❤️#A1 #sognaresipuó #pensacomeèstranoilmondo#sensazioniuniche #mammasimo #grazieditutto ?”
Abbiamo voluto intervistare la protagonista di questa storia, Maria Chiara Norgini, che ancora fatica a credere alla grandissima impresa compiuta:
“All’inizio ci scherzavamo sempre, poi con il tempo abbiamo compreso al massimo le nostre qualità, e abbiamo intrapreso un percorso perfetto. L’ingresso di Simona nel gruppo ha aumentato notevolmente le nostre possibilità. Ora eccoci qui, a festeggiare!”
Quello che inizia con questa foto si può definire un viaggio?
“Quando è stata scattata quella foto avevo 5 anni, Simona giocava nella Sirio Perugia. Lei era il mio idolo, ai tempi riuscire a fare una foto con lei era il desiderio di tutti i giovani tifosi, come me. Alla fine della partita ha voluto fare qualche scambio con me, ero onoratissima, ma soprattutto mi sono rimaste nel cuore le parole con cui diceva ai miei genitori di tenermi ‘sotto controllo’ in quanto sarei cresciuta bene dal punto di vista pallavolistico”.
Fino al momento in cui vi siete riviste…
“Dopo quella foto ci siamo perse di vista. Lei lasciò Perugia per girare il mondo, fino all’anno scorso quando io giocavo a Firenze e ci siamo affrontate da avversarie. Divise da una rete, è stata comunque una grandissima emozione. Dare la mano ad una giocatrice del genere non è cosa di tutti i giorni, figuriamoci quest’anno giocarci insieme…”.
Cosa rappresenta per lei Simona Gioli?
“Simona è una grande campionessa, attenta a tutti gli aspetti e le situazioni. Ma soprattutto è una persona speciale, e umile. Quando è arrivata in palestra la prima volta avevo i brividi, ero anche un po’ intimorita. Poi si è rivelata per quello che è: una persona capace di ascoltare, con cui è nata una bellissima amicizia”
Sono passati tanti anni. Vi ricordavate ancora di quel momento?
“Certo! Quando le ho mandato la foto lei ancora si ricordava di tutto, anche dei palleggi insieme. Il nostro rapporto è splendido: lei per me rappresenta un esempio.”