Di A.G.
L’elogio della follia. Probabilmente, Erasmo da Rotterdam non sarebbe troppo contrariato dalla scelta di utilizzare il titolo del suo capolavoro letterario per descrivere la rivalità tra Imoco Volley Conegliano e Igor Gorgonzola Novara. Questa saga incredibile, ricca di colpi di scena e apparentemente illogica, è pronta a vivere un nuovo atto: sabato 16 novembre, all’Allianz Cloud di Milano, si assegnerà la Supercoppa Italiana e a contendersi il primo trofeo della stagione saranno proprio le pantere gialloblù di Daniele Santarelli – campionesse d’Italia in carica, nonché detentrici del titolo – e le igorine di Massimo Barbolini – vincitrici della Coppa Italia e della Champions League.
Sarà l’undicesimo trofeo italiano consecutivo che finirà nella bacheca di una delle due squadre che, dal maggio 2016 a oggi, hanno conquistato la totalità dei titoli nazionali: 6 per Conegliano (3 scudetti, 2 Supercoppe, una Coppa Italia) e 4 per Novara (1 scudetto, 2 Coppe Italia e una Supercoppa). Non solo: dalla Supercoppa 2017 in poi, tutte le finali in territorio italiano hanno visto contrapposte queste due corazzate, con la ciliegina sulla torta della Super Final di Champions League a Berlino.
Alla vigilia di questo grande appuntamento, abbiamo chiesto a un allenatore di lungo corso come Luciano Pedullà di dare il suo personalissimo punto di vista, con la speranza che i suoi pensieri possano servire da strumento per inquadrare al meglio il match e la consapevolezza che qualsiasi previsione si autodistruggerà, una volta che le due compagini inizieranno a giocare. E comunque vada, non sarà che il primo atto di una sfida destinata ad animare anche questa stagione in Italia e, perché no, anche in campo internazionale.
In questa Supercoppa si affronteranno le corazzate che hanno dominato le ultime stagioni in Italia. Come sono cambiati i rapporti di forza tra Conegliano e Novara dopo il mercato estivo?
“Sulla carta i valori in campo sono cambiati notevolmente. Nelle ultime stagioni, Novara è sempre stata molto vicina all’Imoco, ovviamente alcune volte vincendo e altre perdendo, ma aveva una giocatrice del calibro di Egonu che condizionava totalmente gli equilibri della squadra. Ora che Paola si è trasferita a Conegliano, la differenza è notevole, e perciò sentiamo parlare dello strapotere dell’Imoco. Poi, in campo, non è sempre così, come abbiamo visto sabato, con una Igor brava a tenere il campo e lavorare in difesa. In previsione della Supercoppa il pronostico tenderebbe dalla parte di Conegliano, ma in una partita secca l’esito potrebbe essere completamente differente”.
Che partita ci dobbiamo aspettare?
“Penso che vedremo una partita spettacolare. Conegliano ha un gioco rapido, attacca con ottima efficienza e può contare su centrali sempre gestite al meglio, con primo tempo avanti aperto e sovrapposizione delle zone quattro. Invece, Novara gioca una bella pallavolo difensiva: il lavoro di Barbolini sta pagando, visto che la squadra è riuscita a macinare punti nonostante l’assenza di un opposto di ruolo. L’arma della Igor in questa Supercoppa deve essere il servizio, da gestire bene sia per quanto riguarda l’efficienza sia dal punto di vista tattico, impegnando in ricezione giocatrici che possono condizionare le scelte di Wolosz; anche una buona correlazione muro-difesa potrebbe mettere in difficoltà il gioco di Conegliano, che essendo veloce necessita di grande precisione. Nella sfida di campionato, laddove questa precisione non c’era e le avversarie hanno dovuto attaccare in pallonetto, Novara era sempre pronta a contrattaccare”.
Rispetto all’ultimo scontro diretto, sulla panchina della Igor tornerà Massimo Barbolini. È lui il valore aggiunto della formazione piemontese, soprattutto quando si giocano le finali?
“Direi di sì. Quest’anno la mano di Barbolini si sta vedendo sotto tutti i punti di vista, anche se sulla carta sembrerebbe più difficile trovare i giusti equilibri; in particolare, Massimo è riuscito a trasmettere alla palleggiatrice un gioco che coinvolge molto bene le centrali. E nonostante la sua assenza in panchina, sabato abbiamo visto una squadra barboliniana, diretta in maniera esemplare dal suo secondo Baraldi: questo significa che le giocatrici hanno appreso lo spirito del proprio allenatore. Perciò, credo che Barbolini sia l’allenatore ideale per una società come Novara perché capace di gestire al meglio tutte le situazioni, relative all’ambiente o alle giocatrici, riuscendo sempre ad essere un elemento mitigante”.
A livello tecnico, quanto è pesata l’assenza di Brakocevic in questo avvio di stagione?
“L’assenza di un opposto pesa tanto nell’economia di una squadra, anche se la forza di Novara è la capacità di interpretare al meglio la fase difensiva. Probabilmente la Igor non ha voluto affrettare i tempi di recupero, ma sabato ho visto una Brakocevic in buona condizione negli esercizi di riscaldamento e martedì è tornata in campo per giocare due set. Anche Mlakar è tornata a disposizione, dimostrando di essere una giocatrice utile alla squadra, sia in battuta sia nell’attacco di una palla rapida da posto 2. Si tratta di due recuperi importanti”.
Quanto conta avere una panchina lunga come quella dell’Imoco in una partita secca?
“Credo che la panchina di Conegliano sia lunga fino ad un certo punto, nel senso che può dare respiro alle titolari, ma non far svoltare le partite. Geerties, che conosco molto bene, non ha lo stesso rendimento di Hill né in ricezione né in attacco. Allo stesso modo, Sorokaite arriva da una stagione positiva, ma Sylla ha un’altezza di stacco davvero difficile da imitare, soprattutto se consideriamo che è in grado di mantenerla anche con un passo e mezzo di rincorsa. Invece, le centrali Folie e De Kruijf stanno giocando ad altissimi livelli: è inutile pensare a una sostituta, anche se Ogbogu ha dimostrato di avere un ottimo potenziale”.
Com’è stato l’impatto di Paola Egonu a Conegliano? Come si sta inserendo nei meccanismi di gioco di coach Santarelli?
“Paola ha avuto un ottimo inizio di stagione. In particolare, sabato mi ha colpito il suo atteggiamento positivo sia nelle dinamiche di gioco e nella capacità di gestire la palla di Wolosz, sia nello spirito di gruppo, cosa che non sempre avevo visto in passato. Perciò, penso che Egonu si sia inserita al meglio nei meccanismi di Conegliano e sia la giocatrice più in forma di questa squadra”.
Da quali giocatrici ci dobbiamo aspettare i fuochi d’artificio sabato?
“Vasileva può fare la differenza visto che ha trovato un’ottima intesa con Hancock: finora mi ha sorpreso soprattutto per una costanza di rendimento che non avevamo visto a Scandicci. E non dimentichiamoci di una campionessa del mondo come Veljkovic, che potrebbe dare quel qualcosa in più all’impatto del gioco di Novara. Invece, Egonu è colei che può far pendere la bilancia dalla parte di Conegliano, che però ha tante altre giocatrici che possono essere decisive: De Kruijf su tutte”.