Di Massimo Dagioni
Piatto ricchissimo, quindi, con ben 4 gare a cui appassionarsi.. ed una domanda secca: ma la Liu Jo Modena è già spacciata contro l’Imoco Conegliano o può ancora riaprire i giochi?
Riavvolgiamo velocemente il nastro della stagione e cerchiamo di capire come queste due squadre arrivano a questo snodo cruciale del campionato. Stagione sicuramente travagliata quella della Liu Jo, finalista scudetto della passata stagione, che si è presentata ambiziosa ai nastri di partenza: al blocco Ferretti – Caterina Bosetti – Leonardi – Heyrman – Garzaro e, non ultimo, coach Marco Gaspari, si aggiungevano Raffaella Calloni al centro (atleta esperta e già con Gaspari nella prima Conegliano), nientemeno che Katarina Barun in diagonale con Ferretti e Madeleyne Montano (già opposto top level nel recente passato) spostata in posto 4! Una squadra votata all’attacco quindi, di grande fisicità, sicuramente un po’ sbilanciata, ma dal potenziale offensivo indiscutibile. Eppure qualcosa non è girato per il verso giusto sin dall’inizio, complice anche un fastidioso acciacco alla schiena di Francesca Ferretti che ne ha limitato e condizionato l’impiego nella prima parte del girone di andata; l’equilibrio non si trova e via quindi ad una mini-rivoluzione in corso, con il cambio in panchina tra Gaspari e Marco Fenoglio e l’inserimento nel mercato di gennaio di Pietersen (quindi della Igor Novara campione d’Italia si ritrovano Fenoglio, Barun ed appunto Pietersen) e di Camilla Mingardi, protagonista di un ottima prima parte di stagione a Legnano, ma… come opposta: invece arriva a Modena in quota posto 4, ad alternarsi con Montano; quindi cambiano le interpreti, ma la filosofia di squadra viene confermata ed evidentemente sposata anche dal nuovo coach.
Si conferma però anche una “congiunzione astrale” poco favorevole perché ad inizio febbraio Raffa Calloni si infortuna in allenamento e la diagnosi (legamento crociato del ginocchio) impone operazione, lungo stop e stagione finita anzitempo; e per non farsi mancare niente dopo un mese fa crac anche il ginocchio di Caterina Bosetti ed anche per lei operazione al crociato ed arrivederci alla prossima stagione (e davvero un grande in bocca al lupo ad entrambe, di cuore, da tutta Volleynews!).
Necessariamente ora in posto 4 il gioco delle coppie prevede non più una sorta di “rischio calcolato”, per cui la fase di ricezione era affidata al blocco Bosetti-Leonardi (entrambe intorno al 40% di ricezione perfetta in stagione con rispettivamente 10% e 6% di errore) più un’altra laterale con caratteristiche maggiormente offensive e meno spazio da coprire in ricezione; bensì evidenzia quasi una “carenza strutturale”, con la sempre ottima Giulia Leonardi che naturalmente cerca di intercettare più palloni possibile, ma poi 2 laterali di attacco di cui nessuna è un ricettore specializzato. Mingardi si è adattata aiutandosi molto con la ricezione in palleggio, ma paga complessivamente un 14% di errori diretti per un 13% di perfette; Montano è quasi al 18% di perfette, ma concede addirittura il 27% di errore diretto; Pietersen è più “schiacciatrice” e quindi più stabile e viaggia in stagione al 32% di perfette con il 6% di errore.
Gara 1 è stata in questo senso sin troppo chiara nel certificare questa emergenza in cui si trova la Liu Jo: Pietersen ha impattato malissimo il match ed è finita presto in panchina; Ferretti ha avuto a disposizione solo 10 (di numero!) ricezioni perfette in tutta la partita più 15 positive contro 3 punti diretti e 7 mezzi punti subiti di squadra; costringendo così Fenoglio ad improvvisare addirittura alcune posizioni con Barun in ricezione per liberare Montano dall’incombenza, ma rinunciando così all’attacco di seconda linea.
L’Imoco Conegliano ha una storia diversa nella stagione, un organico da top team (Woloszs-Fabris-Hill-Bricio-Folie-Danesi-De Gennaro e molte altre…) di livello mondiale, profondo, ricco di talento e di forza fisica, costruito per dare l’assalto sia al campionato italiano sia alla Champions League; anche qui si è dovuto pagare un dazio alla sfortuna con gli infortuni (in bocca al lupo anche a loro, naturalmente) patiti da Megan Easy e Robin De Kruijf, non proprio due qualsiasi… cosa sarebbe questa squadra con anche loro in organico? ma Daniele Santarelli ha comunque in mano una Ferrari… che, se vediamo i dati statistici aggregati della stagione e la qualità e la velocità del gioco espresso si comporta effettivamente come tale (miglior dato statistico di tutta la serie A1 al servizio e testa a testa con Novara per l’attacco e con Scandicci per il muro; 40% di ricezioni perfette con 8% di errore di squadra; primo posto nel girone di qualificazione della Champions League ed un roboante 3/0 rifilato alla Dinamo Kazan nell’andata dei playoff che qualificano alla Final Four!)… ma che come traguardi intermedi è ancora a secco, avendo ceduto a Novara sia la Supercoppa sia la Coppa Italia.
Cosa aspettarci dunque domenica al Palapanini? Coach Fenoglio dopo gara 1 non ha cercato alibi alla brutta prestazione delle sue ed avrà sfruttato al massimo la settimana di lavoro; ed il bello dei playoff è proprio che ogni partita può cambiare la storia della stagione… non so quanto sarà possibile per questa Liu Jo stabilizzare al meglio le linee di ricezione, ma… perché non concentrarsi sui punti di forza? L’imperativo per Modena sarà saper soffrire, murare e difendere con umiltà ed abnegazione, attaccare con aggressività le palle alte, sfruttare al massimo la fase break point “accettando” una fase di ricezione-attacco anche difficoltosa. Solo così potrà sperare di rimanere in partita.
L’Imoco di gara 1 è stata veloce, efficace, bella, a tratti travolgente… ma in stagione a volte (e quando meno era opportuno) si è quasi smarrita come in un labirinto nelle sue numerosissime soluzioni di gioco ed alternative tecniche e tattiche: se riuscirà a giocare la partita con pragmatismo, utilizzando le giuste armi secondo necessità tecnica e tattica potrà senz’altro proseguire il suo cammino con vista tricolore.