Di Redazione
“Abbiamo bisogno di una mano”.
Il discorso non è dei più semplici, eppure dovrebbe bastare poco.
È questo l’appello della nazionale di volley femminile sorde, una nazionale che, però, non può certo sedersi sugli allori, non può certo fermarsi a quell’esperienza turca come fosse l’unica.
Deve coltivare un movimento, quello del volley sorde, e puntare in alto per il futuro, a partire dai prossimi Europei che si svolgeranno a Cagliari dal 6 al 16 giugno 2019 dove la squadra allenata da coach Alessandra Campedelli punta in alto: “Abbiamo bisogno che la FIPAV riconosca che stiamo lavorando per la pallavolo italiana – afferma l’allenatrice trentina – che ci dia un supporto, chiamiamolo così, “politico”.
Vorremmo che ci aiutasse a comunicare con i comitati periferici perché, spesso, molto spesso, abbiamo delle difficoltà ad avere le ragazze durante i ritiri, nonostante la buona volontà delle singole società dove le nostre ragazze sono tesserate. È inutile dirvi che non abbiamo un movimento tale da poter sostituire le atlete con estrema facilità.
E se quelle che vengono selezionate mancano a turno perché gli impegni con i rispettivi campionati FIPAV non riescono a combaciare con i raduni, davvero, diventa difficile prepararsi e crescere.
Siamo una squadra tesserata FSSI (Federazione Sport Sordi Italia), certo. Ma portiamo in giro il nome dell’Italia e le ragazze giocano in campionati FIPAV. Siamo anche noi una nazionale e vorremmo che questo fatto fosse protetto”.
Le atlete sorde, infatti, partecipano ai campionati organizzati dalla FSSI – poche squadre e tornei che si concentrano in pochi giorni di attività – mentre durante l’anno le ragazze sono tesserate con squadre FIPAV, in campionati nazionali ma anche regionali, di serie D e C, se non provinciali, nelle divisioni.
Il punto concreto è che non sempre si riceve la collaborazione a spostare le gare FIPAV a favore di un raduno nazionale come quelli che sono stati organizzati e verranno fissati in futuro, in previsione di Cagliari 2019: “Anche i ragazzi stanno facendo fatica – continua Alessandra Campedelli – anzi, loro ne stanno facendo di più. Perché non arrivano dall’enfasi dei risultati come invece abbiamo la fortuna di fare noi.
Loro cercano anche realtà che li ospitino per i ritiri, addirittura. La FSSI è una federazione che organizza il movimento di 43 sport e non può portare sulle proprie spalle questo tipo di attività. Insomma, la collaborazione che chiediamo non è per noi: è per la pallavolo, sia maschile che femminile”.
Dopo l’argento di Samsun, nel 2017, la femminile ha raggiunto un altro obiettivo l’estate scorsa, un’altra medaglia, ancora d’argento, questa volta a Palermo, con l’under 21.
E dopo la rassegna continentale, sono già stati portati avanti tre ritiri: Milano, Sassuolo e Reggio Emilia nei mesi scorsi. In futuro, invece, i ritiri previsti in preparazione agli Europei di Cagliari sono: in Toscana dal 25 al 27 gennaio; in Valcamonica, dal 25 al 27 aprile; a Varese, dal 24 al 26 maggio; dall’1 al 3 giugno, a Verona.
Le squadre nazionali di pallavolo sono anche alla ricerca di uno sponsor tecnico: “Sarebbe bello giocare con la stessa maglia che indossano le altre squadre quando rappresentano l’Italia” conclude Campedelli.
(Fonte: comunicato stampa)