L’esultanza è quella che le abbiamo visto fare infinite volte: Kelsey Robinson raccoglie i coriandoli della cerimonia di premiazione, li sparge sul campo e si lancia in un tuffo tricolore insieme all’amica Isabelle Haak. Ma per la schiacciatrice americana la Finale Scudetto vinta a Palazzo Wanny ha un sapore speciale: è l’ultima con la maglia della Prosecco DOC Imoco Conegliano prima di tornare negli USA per giocare nel nuovo campionato LOVB.
“È una sensazione davvero speciale – commenta “Kesh” – e penso che quello che la rende speciale siano queste ragazze. È un onore giocare in questa squadra, in cui tutte possono entrare in campo e tutte possono cambiare la partita. Questo è il nostro segreto, abbiamo una panchina profondissima e possiamo combattere in qualsiasi situazione“.
Robinson, che di scudetti ne ha vinti “solo” tre ma in un arco di ben 8 anni, sa bene quale sia il valore di quest’ultimo titolo: “Penso che questo sia sicuramente il livello più alto a cui ho giocato negli ultimi 10 anni della mia carriera, ed è un onore chiudere da campionessa d’Italia. Adesso, comunque, abbiamo ancora una partita da affrontare: per quanto siamo contente e desiderose di festeggiare, il nostro focus resta sulla Champions League“.
L’epilogo della stagione di Conegliano è una “last dance” per tante: oltre a Robinson se ne andranno anche Robin De Kruijf, al capitolo finale della sua gloriosa carriera, e Kathryn Plummer. E anche per chi invece resterà, come la capitana Joanna Wolosz, la sensazione è straniante: “Ancora non ci abbiamo pensato – ammette la regista – perché abbiamo un’altra partita importantissima da giocare, però so che dopo l’ultima palla piangeremo tutte, perché questa cosa è troppo triste… ma adesso, fino all’ultimo giorno, ci vogliamo divertire tutte insieme“.
Anche “Asia” concorda con la compagna di squadra sul livello della finale: “È stato lo scudetto più bello, più competitivo. Scandicci ha giocato benissimo e ci ha messo in grande difficoltà, ogni partita ha avuto continue alternanze nel punteggio e sarebbe potuta finire con qualsiasi risultato. È una vittoria speciale, perché abbiamo sofferto tantissimo ma siamo riusciti a portarla a casa“.
di Eugenio Peralta