Laura Heyrman, il Giappone e la nostalgia dell’Italia: "Mi piacerebbe tornare. L’ultima stagione a Modena…"

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Di A.G

L’Italia: un pezzo di cuore per Laura Heyrman. Eppure la scorsa estate era giunto il momento di cambiare aria. O almeno così suggerivano le occasioni di mercato. L’avventura nel campionato giapponese era un’opportunità da cogliere al volo dopo cinque anni a Modena, dove la centrale belga era diventata capitano e simbolo della squadra.

La prima parte di stagione con la maglia dell’Hitachi Rivale non è stata facile a causa di una lesione al menisco che ha obbligato la 25enne di Beveren all’operazione e ad uno stop di qualche settimana. Heyrman, pronta al rientro in campo, ci ha raccontato le proprie impressioni sui primi mesi nel Sol Levante, il legame con l’Italia e i sogni per il futuro.

Da qualche mese si è trasferita in Giappone per giocare con la maglia dell’Hitachi Rivale. Com’è nata questa occasione?
Alla fine dello scorso campionato mi è arrivata questa proposta dal Giappone. Ho accettato al volo perché era arrivato il momento giusto per provare un’esperienza del genere. In Italia qualche club aveva manifestato il proprio interesse nei miei confronti, ma non c’è stato nulla di concreto”.

L’inizio della sua avventura nel Sol Levante non è stato molto fortunato a causa di un problema al ginocchio. È pronta a tornare in campo dopo l’operazione?
A settembre sono partita per il Giappone per fare la preparazione con la squadra. Ho iniziato ad accusare un forte dolore al ginocchio, ma inizialmente ho stretto i denti. Pensavo che fosse una semplice infiammazione. A novembre, dopo le prime due partite di campionato, ho deciso di fermarmi e tornare in Belgio a curarmi. Si trattava di una lesione al menisco e l’operazione era inevitabile. Tuttavia, non mi sono mai persa d’animo, ho fatto la riabilitazione e ora sono contenta per il rientro in campo”.

Qual è il livello della pallavolo in Giappone?
La pallavolo giapponese è diversa da quella italiana. Le squadre puntano molto sulla difesa, mentre la giocatrice straniera rappresenta il punto di riferimento in attacco. Il gioco non è basato sulla fisicità come in Italia, ma le partite sono ugualmente intense e il ritmo è sempre alto. I carichi di allenamento sono elevati visto che ci si allena anche per sei ore al giorno”.

La sua squadra attualmente occupa la terza posizione nel girone ovest del campionato. Qual è il vostro obiettivo stagionale?
Dobbiamo giocare ancora alcune partite di regular season: si prospettano sfide equilibrate e dall’esito incerto. Sarà fondamentale dare il nostro meglio per raggiungere almeno il secondo posto nel nostro girone. Ai playoff ci scontreremo con le migliori formazioni del campionato e proveremo a dire la nostra”.

Com’è la vita in Giappone?Qui mi trovo bene e sto imparando tanto da una cultura diversa. La giornata è intensa e le ore di allenamento sono parecchie. Perciò, quando torno a casa cerco di rilassarmi. Nei giorni liberi mi piace trovarmi con le mie amiche Aelbrecht e Barun per andare alla scoperta di questo fantastico Paese”.

La sua esperienza a Modena. Cosa si porta dietro di quei cinque anni? Ha qualche rimpianto?
Nelle stagioni a Modena ho dato tutta me stessa per onorare la maglia e raggiungere gli obiettivi fissati dalla società. Mi sentivo a casa e adoravo il pubblico. Porterò per sempre nel mio cuore questa esperienza, in cui ho avuto la fortuna di fare tante amicizie. Forse l’unico rimpianto è quello di non aver mai vinto un trofeo”.

L’ultima stagione alla Liu-Jo non è stata facile. Cosa non ha funzionato?
Credo che diverse cose non siano andate come volevamo. La squadra non era costruita nel migliore dei modi, anche se noi non siamo riuscite ad andare oltre ai nostri limiti. Forse la scelta di cambiare l’allenatore a stagione in corso è stata troppo affrettata. Abbiamo avuto anche diversi infortuni, come quelli di Caterina Bosetti e Raffaella Calloni, che ci hanno fatto perdere un po’ di fiducia per poter fare bene nei playoff”.

Quanto le manca l’Italia?
Ho tanta nostalgia dell’Italia. È un Paese unico e ideale per una persona aperta e socievole come me. Mi mancano il cibo, il calore dei tifosi ed i momenti spensierati trascorsi insieme alle mie compagne di squadra”.

Sta seguendo la Serie A1 femminile? Quale squadra vede favorita per la Coppa Italia?
Quest’anno il campionato è equilibrato con diverse squadre che possono lottare per lo Scudetto. Novara e Scandicci sono molto forti, ma non dobbiamo dimenticare Conegliano che dopo un periodo difficile sta crescendo. Per la Coppa Italia non mi sbilancio perché nelle partite secche può succedere di tutto e non sempre vincono le favorite”.

Quali sono i suoi sogni nel cassetto per il futuro?
Mi auguro un anno nuovo senza infortuni e spero di raggiungere grandi risultati con l’Hitachi Rivale. Arrivare tra le prime quattro classificate sarebbe come una vittoria. In futuro mi piacerebbe tornare a giocare in Italia”.

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