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Le otto finaliste di VNL maschile sotto la lente d’ingrandimento di Paolo Cozzi

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Ormai tutto è pronto per le finali polacche di VNL, una Final Eight che vede qualificate le otto migliori squadre nei tre gironi iniziali, nonché le più serie candidate non solo per la vittoria in Polonia, ma anche per le più prestigiose Olimpiadi di Parigi 2024 che andranno in scena dalla fine di luglio.

Delle big hanno mancato l’appuntamento solo gli Usa che hanno puntato su un gruppo giovane, ma ancora acerbo a livello internazionale, per permettere ai senatori, soprattutto quelli più avanti negli anni come Anderson, Christenson e Smith, di concentrare tutta la preparazione fisica sull’evento di Parigi.

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Favoriti d’obbligo sono i padroni di casa, che sono probabilmente anche la squadra da battere per eccellenza in questo 2024.

La squadra di Grbic può contare su potenza, tecnica e una mentalità vincente che ha visto i polacchi dominare in Europa negli ultimi anni sia a livello di club che con la Nazionale. Insomma poter decidere su chi far giocare fra Semeniuk, Sliwka, Leon, Fornal è un dilemma che tanti allenatori vorrebbero avere!

Nei quarti di finale se la vedranno con un Brasile che ha perso lo smalto degli anni migliori, alle prese con un rinnovamento che al momento non ha dato i frutti sperati. Il “monzese” Cachopa è il metronomo di un gruppo che al centro fa ancora paura con Flavio e Lucao, ha un Lucarelli sempre pulito e tecnico nei vari fondamentali, ma anche un Leal spesso croce e delizia nel corso dei match con tanti sbalzi di “umore” e le storiche difficoltà in ricezione, non sempre aiutato dal libero. Anche Alan nel ruolo di opposto sembra molto a corrente alternata e tutto da verificare nei match che contano.

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Nella seconda sfida dei quarti spazio a due delle grandi rivelazioni di questo ultimo periodo, ovvero Giappone e Canada che, ottimamente guidati in panchina da due vecchi volponi come Blain e Sammelvuo, hanno ormai colmato il gap con le grandi.

Il Giappone manca di centimetri e di potenza al centro della rete, ma ha tre “diavoli” come laterali che fanno impazzire i muri avversari con la loro esplosività e la loro tecnica. Sto parlando di Nishida e soprattutto di Ishikawa e Takahashi (quest’ultimo assente però nell’ultima week), grandi protagonisti nella nostra Superlega e ormai cresciuti a livello dei top player mondiali.

Il Canada, squadra molto fisica, quasi “boscaiola“, vive sull’entusiasmo di un gruppo che ha centrato una storica qualificazione Olimpica e che sotto la guida di Sammelvuo ha imparato ad alternare la potenza atavica a colpi di fioretto. Maar è l’uomo simbolo del gruppo, ma attenti a Loeppky e a “mano pazza” Szwarc, che sarà poco tecnico, ma se non gli si mettono bene le mani a muro può fare danni immensi.

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Nella terza sfida si affrontano i nostri azzurri e i francesi di coach Giani, in un match storicamente sempre molto sentito. I ragazzi di De Giorgi si presentano in Polonia senza gli 8 big, rimasti in Italia per lavorare fisicamente in vista di Parigi. Una scelta che pare abbia fatto storcere il naso a qualche tifoso, ma che servirà a dimostrare all’allenatore su chi altro poter contare in vista di Parigi 2024. Insomma una ottima occasione per mettersi in mostra per chi ha avuto meno spazio, ma anche la sensazione che le chance di medaglia siano poche.

Anche i francesi hanno usato la VNL come metodo di avvicinamento a Parigi, variando molto il roster e trovando buone risposte da alcuni nuovi come Faure. Meno bene al centro, mentre di banda bisogna vedere se Giani si affiderà all’estro di Ngapeth o al più collaudato duo Clevenot-Louati.

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Ultimo match dei quarti quello fra Argentina e una immensa Slovenia, capace di chiudere la prima parte di VNL in testa sospinta da un ritrovato Stern e da un Urnaut sempre garanzia di lucidità e punti nei momenti chiave. L’Argentina, che tanto male ci ha fatto a Tokyo 2021, si ritrova invece con una coperta molto corta in panchina, ma può sempre contare su un fenomeno al palleggio come De Cecco, la classe cristallina di Conte di banda e su quello che è probabilmente il miglior centrale in circolazione insieme al nostro Roberto Russo, ovvero Loser.

Di Paolo Cozzi

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