Di Alessandro Garotta
La Serie A1 femminile è stata un lungo, a tratti interminabile, romanzo giallo di cui probabilmente si conosceva già l’epilogo, con il nome dell’assassino noto a tutti fin dall’inizio. Eppure, nonostante la prevedibilità della sua conclusione, il libro è stato comunque godibile fino all’ultima pagina: perché, se non c’erano molti dubbi sul fatto che la Prosecco DOC Imoco Conegliano avrebbe vinto il suo quarto Scudetto consecutivo, si voleva comunque stare a guardare per capire come lo avrebbe fatto.
Dunque, a qualche ora di distanza dalla decisiva Gara 4 della Finale tra Conegliano e Monza, proviamo a tirare le somme e valutare quello che di più o meno buono è stato fatto dalle squadre che hanno reso entusiasmanti questi Play Off Scudetto.
Prosecco DOC Imoco Volley Conegliano voto 9 – Una celebre massima del leggendario allenatore di basket John Wooden diceva “ci vuole talento per vincere, ma ripetersi richiede carattere“. Anche quest’anno Conegliano ha dimostrato d’avere entrambe le doti in abbondante quantità, cambiando ritmo e inerzia nel momento topico della stagione. L’Imoco dei Play Off ha giocato con il coltello tra i denti, forse senza incantare in alcuni frangenti quanto a livello di gioco espresso, ma sfruttando in maniera esemplare la capacità di creare e di accendersi delle sue giocatrici di maggior talento, con Paola Egonu in formato MVP e Joanna Wolosz a sconvolgere ogni logica per maturità e personalità. Se poi le centrali portano il loro usuale mattoncino alla causa e Kathryn Plummer supera le difficoltà in ricezione con prestazioni offensive convincenti per costanza e regolarità, vuol dire che le congiunzioni astrali sono tutte dalla tua parte.
TOP: Paola Egonu
FLOP: nessuna
Vero Volley Monza voto 8 – Cosa chiedere di più alle brianzole? Una regular season sempre nelle posizioni di vertice, vittorie convincenti contro Chieri nei quarti di finale, una rimonta pazzesca contro Novara in semifinale, Alessia Orro che non ha mai perso le redini della squadra, Anna Danesi che si è confermata una delle migliori centrali in circolazione e Lise Van Hecke che è tornata a fare sfracelli nel momento più importante. Monza si è arresa solo alla maggiore esperienza di Conegliano, ma di certo in Finale Scudetto non abbiamo assistito a un’esecuzione pubblica delle Wallabies, che ancora una volta hanno dato fino all’ultima goccia di sudore per provare a ottenere il massimo dalla situazione (e viene da dire che forse ci sono riuscite), dimostrando tutti i progressi che hanno permesso loro di diventare una solida realtà del campionato.
TOP: Alessia Orro
FLOP: Katerina Zakchaiou
Igor Gorgonzola Novara voto 6 – A inizio stagione la Igor era in cima alle preferenze di molti esperti e addetti ai lavori quale possibile anti-Imoco nella lotta per il titolo. Invece è uscita dalla corsa tricolore con le ossa rotte, prima sopravvivendo con fatica ad una serie contro Cuneo in cui il divario di forze avrebbe dovuto condurre ad un comodo 2-0 e poi facendosi rimontare, affiancare e superare da Monza, con la beffa di una Gara 3 di semifinale che definire disarmante è un eufemismo. Sul banco degli imputati è andato coach Stefano Lavarini, le cui scelte nel corso di tutta l’annata hanno lasciato qualche perplessità, così come l’incapacità di gestire i black out improvvisi, la mancanza di un piano B, i cambi tardivi. Ma anche le doti di leadership di Caterina Bosetti (al netto dei suoi problemi fisici) e l’apporto alla causa di giocatrici come Micha Hancock e Nika Daalderop sono usciti ridimensionati dagli alti e bassi della post season.
TOP: Ebrar Karakurt
FLOP: Micha Hancock
Savino Del Bene Scandicci voto 7 – Scandicci ha passeggiato nei quarti di finale contro una UYBA incerottata, prima di alzare bandiera bianca di fronte alla maggiore concretezza di Conegliano. Un buon finale di stagione se consideriamo anche la vittoria della Challenge Cup, ma sul palato dei tifosi toscani più esigenti è rimasto un sapore dolceamaro, perché le ragazze di Massimo Barbolini, che arrivavano da un ottimo periodo di forma, sono un po’ mancate nel momento decisivo. Comunque la crescita rispetto alla passata stagione c’è stata e se esiste un bel modo di uscire in semifinale, forse è questo: facendo affidamento sulla propria pallavolo pur avendo davanti chi può permettersi il miglior opposto al mondo e la migliore correlazione muro-difesa del campionato; forzando le avversarie a dimostrarsi più forti sul campo perché si è in grado di dire la propria.
TOP: Ekaterina Antropova
FLOP: Louisa Lippmann
Unet E-Work Busto Arsizio voto 6,5 – Arrivati a un certo punto, c’è un limite a quello che si può tirare fuori da un finale di stagione da legge di Murphy. Contro una squadra forte e organizzata come Scandicci, la UYBA si è ritrovata con troppe poche giocatrici in forma ottimale per potersela davvero giocare, e soprattutto ha dovuto fare a meno dell’infortunata Jordyn Poulter e potuto contare su Sofia Monza solo per qualche scambio. Pur essendosi concluso con una delusione, il percorso delle Farfalle in campionato rimane tutto sommato in linea con i pronostici iniziali: hanno raggiunto l’obiettivo della qualificazione alle Coppe europee 2022-2023 grazie al quinto posto in regular season e per lunghi tratti hanno tenuto il passo delle big, mascherando il più possibile il minus di un roster con poche alternative. Gli infortuni che hanno colpito le palleggiatrici di Marco Musso a poche settimane dall’inizio dei Playoff rappresentano dunque un alibi non indifferente.
TOP: Camilla Mingardi
FLOP: Adelina Ungureanu
Reale Mutua Fenera Chieri voto 6,5 – Quest’anno la compagine guidata da Giulio Bregoli ha imparato a conoscere se stessa, i propri punti di forza e i propri limiti. Ha raggiunto il traguardo della Final Four di Coppa Italia e centrato il sesto posto in regular season con le proprie forze e l’impegno di tutti. Ha imparato ad ammettere la sconfitta e complimentarsi con l’avversario, quando è stato più forte e ha vinto, come in occasione dei quarti di finale nei Play Off. Alla fine, il bilancio complessivo è positivo, ma forse nella serie contro Monza è mancato il salto di qualità: per tenere testa ad avversarie in grande spolvero, fare strada nella post season e dunque far sognare i tifosi biancoblu sarebbe servito ben altro.
TOP: Kaja Grobelna
FLOP: Alexandra Frantti
Bosca S.Bernardo Cuneo voto 7 – Le Gatte si sono ben comportate per gran parte della regular season (conclusa al settimo posto), ma nel derby piemontese valido per i quarti di finale lo scontro era troppo sbilanciato per pensare di poter opporre qualcosa di più di una onorevole resistenza alla forza d’urto di Cristina Chirichella e compagne. Cuneo ha comunque trovato il modo di portare a casa Gara 2, prima che la reazione d’orgoglio della Igor ponesse fine ad ogni residua speranza. Rimane una stagione ampiamente soddisfacente per il club biancorosso, che ha vinto 13 partite di regular season e dimostrato di essere la squadra con l’identità tecnico-tattica più forte della classe media del campionato. Tra le formazioni eliminate al primo turno, è quella che ha meno da imputarsi.
TOP: Alice Degradi
FLOP: Marrit Jasper
Il Bisonte Firenze voto 6 – L’incoscienza, l’entusiasmo e la spensieratezza di una squadra giovane di fronte a una corazzata esperta e rodata, spesso non bastano. Aggiungiamoci anche il talento, che di certo non manca in casa Firenze. Tuttavia, il risultato non cambia: nella serie dei quarti di finale Il Bisonte ha dato fondo a tutte le proprie energie fisiche e mentali, riuscendo addirittura a portare a casa il primo set di Gara 1 e per qualche minuto a dare l’impressione di replicare l’impresa dello scorso dicembre (vittoria delle toscane al Pala Verde). Ma, dal momento in cui l’Imoco ha alzato i giri del motore per ribaltare l’inerzia dalla sua, non c’è stata più storia. Alla fine, resta la consapevolezza di aver consolidato un gruppo che con qualche inserimento – a partire dalla già annunciata Britt Herbots – potrà aspirare a qualcosa di più di un ottavo posto in regular season.
TOP: Sylvia Nwakalor
FLOP: Terry Enweonwu