Niente da fare per l’Italia, eliminata dalla VNL femminile dopo il secco 0-3 contro la Turchia nei quarti di finale. Match a senso unico, comandato dall’inizio alla fine – unico vantaggio azzurro sul 5-3 del primo set – dalle ragazze di Daniele Santarelli, che limitano il più possibile gli errori diretti e lavorano con buona efficacia in attacco e con grande qualità nella correlazione muro-difesa.
Resta comunque un buon percorso quello della nazionale di Davide Mazzanti, che nella prima fase del torneo aveva perso solo 4 delle 12 partite disputate, tre delle quali proprio contro Turchia, USA e Polonia, ora semifinaliste del torneo. Ma veniamo alle pagelle, riferite ovviamente soltanto al match dei quarti di finale.
ITALIA
Francesca Bosio voto 5,5. Si innervosisce via via sempre di più, man mano che vede andare in fumo ogni piano della vigilia e soprattutto man mano che prende atto del fatto che la squadra non riesce a cambiare marcia. A lungo andare prova a difendersi servendo più palloni possibili alle bande, che tutto sommato rispondono presente, però non trova quasi mai validi appoggi in posto 2 e al centro, e questo la mette alle strette. Cerca costantemente di dare ordine al gioco, eppure il sistema muro-difesa avversario non si fa sorprendere e per le attaccanti sono dolori. A complicare la situazione ci si mettono anche alcune imprecisioni dai 9 metri (3 errori su 12 tentativi).
Sylvia Nwakalor voto 5. Sarebbe ingiusto pretendere che riesca sempre a fare la differenza come nella prima fase della competizione, soprattutto contro un muro corazzato come quello turco, ma purtroppo nella pallavolo se un opposto chiude la gara mettendo a terra 8 palloni su 25 di solito per la sua squadra finisce male. E il problema non è solo la percentuale, ma anche l’efficienza (0%), dato che pesano i 3 errori e i 5 block subiti. L’unico fondamentale in cui si salva è il muro: pur subendo la verve delle bocche da fuoco turche, riesce a siglare 2 stampate vincenti.
Francesca Villani voto 6. Non fosse per qualche sofferenza di troppo in ricezione, magari sarebbe anche riuscita a strappare un voto più alto, perché in attacco è a tratti l’unico riferimento credibile della squadra (9 su 24), così come al servizio, avendo firmato 2 dei 4 ace azzurri. Tuttavia, il fatto di incassare un ace e toccare in maniera perfetta appena il 21% dei palloni contribuisce non poco a rendere la vita della squadra difficile.
Myriam Sylla voto 5. Partita complessa per la capitana, preferita inizialmente a Degradi per non esporre troppo la squadra in ricezione. Una scelta comprensibile (63% di positiva e 32% di perfetta), ma comunque non sufficiente per dare stabilità alla seconda linea azzurra. Il problema più grande è che in fase offensiva sono sempre dolori (3 su 15, meno 13% di efficienza, 2 errori e 3 muri subiti) e così la sua scarsa vena realizzativa finisce per mettere in seria difficoltà Bosio.
Alice Degradi voto 6,5. In generale è una prova più che sufficiente per la schiacciatrice pavese, entrata (forse troppo tardi?) al posto di una Sylla opaca: ultima ad arrendersi, dimostra grinta da vendere e gioca uno scampolo di partita di spessore. Obiettivo per 8 volte della battuta avversaria, le percentuali sono 50% di ricezione positiva e 12% di perfetta; in attacco mette a referto 7 punti (64% di positività e 45% di efficienza).
Anna Danesi voto 4,5. Giornata no in fase offensiva, quella di ieri, per la centrale bresciana. La palla tesa che le serve Bosio non crea alcun tipo di preoccupazione alla gabbia muro-difesa avversaria, che le lascia una sola volta (su 8) la gioia di festeggiare il punto. D’altronde in questi team ci sono schiacciatrici che mettono le mani sul pallone e centrali velocissime nel raddoppio, quindi urge trovare il modo di restituire efficacia a quel colpo. La vice-capitana non riesce nemmeno a rendersi utile a muro (solo 1 block e 3 tocchi) e in battuta, dando la sensazione di essere lontana dalla sua forma migliore.
Alessia Mazzaro voto 5,5. Tutto lasciava immaginare cose promettenti dopo le buone prove nelle scorse settimane, quando la numero 12 aveva mostrato grande solidità al centro. Invece, ad Arlington fatica a entrare in partita e a fare la differenza: in attacco pur ricevendo pochi palloni (6) ne mette a terra 4, mentre a muro ha vita dura e non riesce a leggere gli assist di Sahin (0 blocks e 0 tocchi).
Eleonora Fersino voto 5. Senza dubbio una prestazione insufficiente per il libero veneto. Chiude con percentuali molto basse in ricezione (33% di positiva e 0% di perfetta), rimanendo spesso impietrita di fronte alle battute di Vargas e compagne. In difesa non è di grande aiuto alla squadra nel tentativo di avvicinarsi all’efficacia dimostrata dalla Turchia, anche perché è troppo spesso fuori posizione rispetto alle traiettorie delle attaccanti avversarie.
TURCHIA
Elif Sahin voto 7
Melissa Vargas voto 8
Ilkin Aydin voto 7
Ebrar Karakurt voto 6,5
Eda Erdem voto 8
Zehra Gunes voto 7,5
Gizem Orge voto 6,5
di Alessandro Garotta