Di Redazione
Pioggia di reazioni dal mondo della pallavolo dopo l’annuncio ufficiale del rinvio delle Olimpiadi di Tokyo al 2021. Da Perugia arrivano a Sportowe Fakty le voci della Polonia, una delle nazionali più accreditate per la corsa alla medaglia d’oro maschile: per Wilfredo Leon “è una notizia triste, perché devo rinunciare per qualche tempo al mio più grande sogno, ma me lo aspettavo. Al momento lo sport passa in secondo piano, la cosa importante è combattere l’epidemia. Tuttavia, l’obiettivo della nostra nazionale non cambia: nel 2021 andremo a Tokyo per vincere“.
Stesso punto di vista anche per il CT polacco Vital Heynen: “Per me era chiaro da tempo che non saremmo riusciti a giocare secondo il programma, perché in Europa siamo nel pieno della lotta al coronavirus e gli USA saranno impegnati nella stessa sfida per almeno due mesi. Questo significa che in molti paesi gli atleti non sono in grado di allenarsi. Ai miei giocatori, dirò la stessa cosa che ho detto finora: hanno rinviato i Giochi? Ok, adattiamo i nostri piani. Li rimanderanno di nuovo? Ci adatteremo di nuovo. Cambieranno le regole? Non importa. Il nostro obiettivo è una medaglia e faremo tutto il necessario per ottenerla“.
Concorde con la decisione del CIO Bruno Rezende: “Penso che sia inevitabile. Il virus ha colpito tutto il mondo – dice il palleggiatore brasiliano a Web Volei – non dobbiamo scatenare il panico ma questo è il momento di prenderci cura di noi stessi. Credo che quest’anno sarebbe stato davvero difficile per le Olimpiadi: non tanto per la pallavolo, ma per altri sport come l’atletica e il nuoto, in cui i millisecondi fanno la differenza. Senza allenamento un atleta sarebbe arrivato alle Olimpiadi, il punto più alto della sua carriera, senza essere nella sua forma migliore“.
Il rinvio dei Giochi ha un sapore particolarmente amaro per il CT francese Laurent Tillie, che dice a L’Equipe: “Speravo che si facessero entro la fine dell’anno, così non sarò in grado di guidare la Francia alle Olimpiadi perché il mio contratto con i Panasonic Panthers inizia a settembre e durerà 4 anni. Chissà, forse si potrà trovare una soluzione. Altrimenti sarebbe davvero strano e brutto finire così, senza neanche sapere di aver guidato i Bleus per l’ultima volta“.
Jenia Grebennikov invece non ha dubbi: “Sono contento, è una decisione logica e normale. Non avrebbe avuto nessun senso fare le Olimpiadi in queste condizioni, con molti atleti ancora non qualificati e nell’impossibilità di prepararsi. Certo, in questi mesi molte cose possono cambiare, non saremo più nella configurazione con cui ci siamo qualificati a Berlino e soprattutto avremo un altro allenatore. Sarà piuttosto strano, non so come ci organizzeremo. Questo però potrebbe voler dire anche che riusciremo a concludere i campionati nazionali“.
Il campione olimpico Sergey Tetyukhin, oggi direttore nazionale delle nazionali russe, commenta a Sport Business Gazeta: “Tutto era già programmato in previsione delle Olimpiadi. Non ci fa piacere, ma la vita detta le sue regole. Aspetteremo nuove date e adatteremo i nostri allenamenti; la cosa più importante è che tutti i ragazzi siano sani. In questo momento è molto difficile fare piani, anche perché potrebbe non esserci affatto una stagione per le nazionali“.
(fonte: Varie)