L’esonero di Lorenzo Bernardi finirà al tribunale del lavoro?

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Di Redazione

A quanto pare la discussione tra Gino Sirci e Lorenzo Bernardi proseguirà in tribunale: che le cose non siano finite nel modo migliore tra il presidente e il tecnico dello scudetto perugino lo si è capito dai toni delle ultime dichiarazioni quando Sirci, rimproverando a Bernardi di avergli chiesto un aumento, decise di dimissionare il tecnico per assumere Vital Heynen. Fu proprio Bernardi il 18 giugno scorso a rompere gli indugi con un post social dicendo di non essere più il tecnico di Perugia e ringraziando tutti, tranne Sirci ovviamente.

Ma i tempi e i modi in cui sono stati rotti i rapporti tra la Sir Safety Perugia e il tecnico sono tornati d’attualità nella recente assembla del CONI cui Bernardi ha preso parte come delegato nella quota dei tecnici. Il presidente del CONI Giovanni Malagò in persona in un suo intervento ha stigmatizzato l’esonero di Bernardi definendolo “lesivo della dignità del tecnico con il rischio di compromettere degli equilibri sportivi”.

Bernardi ha ringraziato per il suo intervento Malagò confermando che la partita proseguirà in tribunale: “Si è parlato di licenziamento per giusta causa – ha detto Bernardi – ma allora vuole dire che sono considerato un professionista e allora se tale sono considerato anche il contratto di giocatori e tecnici deve essere considerato professionistico”. Una vecchia battaglia del mondo sportivo che in questo momento vede la stragrande maggioranza delle società sportive, anche se di altissimo livello, equiparate a società dilettantistiche o Onlus.

Il club aveva risolto il contratto di Bernardi – testualmente – “per specifiche e puntuali contestazioni in ordine a condotte tenute prima e dopo la conclusione del campionato”.

(Fonte: Corriere dello Sport)

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