Di Eugenio Peralta
Dal cielo piovono solo trofei, e ad esplodere sono fuochi d’artificio e tappi di spumante: lo sport può regalare grandi emozioni anche nei momenti più difficili della storia, senza dimenticare il mondo che lo circonda. Lo fa alla Unipol Arena di Casalecchio di Reno, dove la Sir Safety Conad Perugia torna a conquistare la Del Monte Coppa Italia dopo due finali perse, e torna a mettere un trofeo in bacheca dopo la Supercoppa 2020-2021. La finale con l’Itas Trentino la chiude, simbolicamente, Simone Giannelli, che proprio contro la sua ex squadra mette giù l’ultima palla per la sua prima grande vittoria in maglia Sir, per la gioia dei tantissimi tifosi perugini accorsi a Bologna (altre immagini che fa davvero piacere rivedere).
La partita decisiva ha due volti: i primi due set sono dominati da una Perugia sostanzialmente ingiocabile, che fa la differenza con la battuta e mette sotto gli avversari in tutti i fondamentali. Poi qualcosa cambia, un po’ grazie alla mossa provata in avvio da Lorenzetti (inversione dei due schiacciatori) che alla distanza dà i suoi frutti, un po’ per il calo dell’attacco della Sir, che subisce maggiormente il muro trentino. Nel quarto la squadra di Grbic riprende il controllo, piazzando il break decisivo sul 15-12 (manco a dirlo, con un ace del solito Leon), anche se nel finale si regala un brivido facendosi annullare 3 match point, prima di chiudere appunto con Giannelli.
Se Wilfredo Leon, premiato come MVP, è ancora una volta il mattatore con 23 punti e un servizio sempre incisivo (4 ace), stavolta l’elenco dei protagonisti è lungo: oltre al regista azzurro, una menzione la meritano senza dubbio Kamil Rychlicki, che dopo l’anonima semifinale sale in cattedra con 21 punti e il 57% in attacco, e Stefano Mengozzi, che chiude addirittura con 11 punti e il 100% in attacco (8 su 8): mica male per uno che a inizio stagione non avrebbe dovuto neanche mettere piede in campo.
Anche da parte trentina cambia molto rispetto alla semifinale stravinta con Milano: Alessandro Michieletto prova a lasciare la sua firma con 19 punti (57% in attacco), Matey Kaziyski è spesso un trascinatore, ma calano vistosamente Lavia e Lisinac, e alla lunga si sente la mancanza di alternative in panchina. Non riesce all’Itas un bis che sarebbe stato strepitoso, dopo la Supercoppa vinta in ottobre, ma i gialloblu dimostrano ancora una volta di essere qualcosa di più che un’outsider. Mentre per la Sir è una vittoria che dà un’iniezione di fiducia e consapevolezza, legittimando quel ruolo di favorita che la Sir può vantare anche in campionato e in Champions League.
Sir Safety Conad Perugia-Itas Trentino 3-1 (25-17, 25-17, 23-25, 25-23)
Sir Safety Conad Perugia: Anderson 12, Ricci ne, Dardzans ne, Travica, Ter Horst ne, Giannelli 6, Rychlicki 21, Leon 23, Piccinelli (L) ne, Solé 5, Russo ne, Colaci (L), Plotnytskyi, Mengozzi 11. All. Grbic.
Itas Trentino: Kaziyski 16, D’Heer ne, Michieletto 19, Sbertoli 2, Cavuto ne, Pinali, Albergati ne, Lavia 9, Zenger (L), Podrascanin 8, Lisinac 5, Sperotto, De Angelis (L) ne. All. Lorenzetti.
Arbitri: Puecher e Cesare.
Note: Spettatori 4965. Perugia: battute vincenti 8, battute sbagliate 16, attacco 54%, ricezione 50%-24%, muri 13, errori 23. Trento: battute vincenti 5, battute sbagliate 13, attacco 47%, ricezione 46%-31%, muri 10, errori 20.