Storicamente la Serie A2 femminile ha sempre saputo regalare sorprese e lampi di genio, dimostrandosi una vera e propria fucina di talenti per quelle giovani che hanno bisogno di “farsi le ossa” prima di esplodere nelle competizioni maggiori. Dunque, non è un caso se anche nella stagione 2022-2023 sono state tante le giocatrici a mettere le basi per il loro futuro, che ormai sembra essere già ben delineato. Tra queste c’è sicuramente Linda Manfredini, centrale – classe 2006 – cresciuta tra le fila della Scuola di Pallavolo Anderlini e quest’anno impegnata per la prima volta in cadetteria con la maglia della BSC Materials Sassuolo.
Ecco la nostra intervista esclusiva alla giovanissima rivelazione del campionato, figlia dell’ex pallavolista Cinzia Benedetti.
Partiamo da una domanda semplice. Quando ha capito che in casa sua si respirava pallavolo? E come ha iniziato a giocare e appassionarsi a questo sport?
“Ho respirato pallavolo fin da piccola, visto che mia madre è stata una giocatrice. Perciò, non ho avuto dubbi di fronte alla scelta dello sport da praticare. Ho cominciato a giocare nella squadra del paese in cui vivo e successivamente sono passata alla Scuola di Pallavolo Anderlini, dove le cose si sono fatte via via sempre più serie“.
Cos’ha Linda di mamma Cinzia, che proprio alla sua età, esordì in Serie A2 nel Derby Spezzano?
“Ho preso tanto da mamma Cinzia ed è proprio grazie a lei che mi sono innamorata della pallavolo. Speravo di essere la più giovane in famiglia a esordire in Serie A2, e invece niente. Almeno, però, sto tenendo testa a quello che ha fatto mia madre all’inizio della sua carriera. Sono contenta di condividere la passione per il volley con lei, mi piace confrontarmi e ricevere consigli“.
Quali sono le sue principali caratteristiche come centrale?
“Sono una centrale che cerca di proporsi ed è sempre pronta ad attaccare: è il mio fondamentale preferito, anche se solitamente chi gioca nel mio ruolo non riceve tantissimi palloni. Per esempio, in questa stagione, mi è piaciuto giocare al fianco di una palleggiatrice come Chiara (Scacchetti, n.d.r.) perché mi coinvolgeva molto nel gioco e riusciva a farmi attaccare anche in situazioni complicate; e soprattutto mi sono divertita, che è la cosa più importante“.
È uno dei talenti più cristallini cresciuti alla Scuola di Pallavolo Anderlini negli ultimi anni. In che modo questa esperienza ha contribuito alla sua crescita?
“Questa esperienza è stata fondamentale per la mia crescita. All’inizio giocavo soltanto per divertirmi ma, quando sono arrivata in Anderlini, ho scoperto un mondo completamente nuovo. Eravamo ancora piccole, però l’approccio sembrava professionistico. Lì mi sono specializzata a giocare al centro, mi sono appassionata sempre di più alla pallavolo e ho capito quello che avrei voluto fare da ‘grande’“.
Come si è sentita quando ha appreso che quest’anno avrebbe fatto parte della prima squadra di Sassuolo?
“Ero molto sorpresa, perché avevo appena 15 anni e non me l’aspettavo di ricevere una chiamata del genere. È stata un’occasione incredibile e non ho esitato a coglierla al volo. Non pensavo che una società di Serie A2 potesse puntare su una ragazza così giovane e darle fiducia. Invece, ho giocato tanto e sono cresciuta non solo dal punto di vista tecnico ma anche dal punto di vista mentale. Tutto questo mi ha fatto piacere ed è stato un grande onore“.
Le va di tracciare un bilancio della sua stagione 2022-2023 con la BSC Materials?
“Personalmente sono molto contenta. Credo che nessuno si aspettasse un’annata del genere da parte mia, e ad essere sincera nemmeno io. Dal punto di vista della squadra, penso che il nostro percorso sia stato abbastanza particolare ma in generale abbiamo raccolto buoni risultati. Nella prima parte di stagione, abbiamo giocato partite incredibili e ci sentivamo veramente forti. Poi, a lungo andare, non è andata proprio come ci aspettavamo e abbiamo faticato di più, però abbiamo sempre dato il massimo in campo e in palestra per risollevarci. È stata una stagione in cui tutta la squadra è cresciuta e ha imparato tanto, in particolare nei momenti più difficili e quando la fortuna sembrava averci voltato le spalle“.
Si è sentita valorizzata da Sassuolo in questa stagione?
“Assolutamente sì, penso che quest’anno Sassuolo mi abbia valorizzato al meglio. Non solo perché ho trovato un buon feeling con Chiara e ho attaccato tanti palloni, ma anche perché tutte le altre compagne mi hanno messo nelle condizioni di esprimere le mie qualità. È stata una grande fortuna e se sono riuscita a fare così bene è sia merito loro sia del lavoro che ho svolto insieme allo staff“.
Nel 2021 ha vinto l’argento ai Campionati Europei Under 16 e la scorsa estate è arrivato l’oro agli Europei Under 17. Cosa si prova ad arricchire il palmares con questi titoli internazionali?
“Sono state esperienze straordinarie. Al momento non mi sono resa conto di quello che abbiamo fatto, ma a ripensarci ora comprendo l’importanza di aver partecipato a competizioni del genere, lavorato insieme alle migliori giocatrici in Italia ed essermi confrontata con altre nazionali. Spero di poter ripetere questo tipo di esperienze nei prossimi anni e chissà magari anche a livello seniores. E poi vincere medaglie è sempre bello“.
Quali sono i suoi prossimi obiettivi per quanto riguarda le nazionali giovanili?
“Sarà un’estate molto impegnativa, visto che all’inizio di agosto è in programma il Mondiale U19 in Croazia e Ungheria. Non vedo davvero l’ora di iniziare ad allenarmi con la nazionale per preparare al meglio questo torneo: vestire la maglia azzurra è sempre qualcosa di speciale“.
E i suoi sogni per il prosieguo della carriera?
“Penso che i miei sogni nel cassetto siano comuni a quelli di ogni pallavolista della mia età, ovvero arrivare ai massimi livelli e giocare nella nazionale maggiore. Spero che un giorno si possano realizzare, ma soprattutto mi piacerebbe continuare a divertirmi in campo, senza mai stancarmi; per me è la cosa più importante in assoluto“.
In chiusura dell’intervista, ci racconta com’è Linda Manfredini fuori dal campo? Quali sono le sue passioni?
“Fuori dal campo, sono una normalissima ragazza che frequenta la terza superiore e ama trascorrere momenti spensierati in compagnia dei propri amici. Non ho altri hobby particolari. Per quanto riguarda lo studio, penso che sia una base molto importante per il mio futuro: nonostante che adesso non lo faccia con grande voglia, sono sicura che mi servirà quando smetterò di giocare a pallavolo, anche perché mi rendo conto che la mia carriera da giocatrice non potrà durare per sempre“.
di Alessandro Garotta