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L’Italia batte la Germania 3-1 con Cambi in regia, ma Velasco ancora non sorride

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Magari la Germania non sarà al livello della Polonia, ma contro le tedesche arriva comunque una incoraggiante vittoria dell’Italia per 3-1 in questa seconda uscita in VNL, e soprattutto i primi chiari, evidenti, segnali del gioco che Velasco vuole, anzi vorrebbe che esprimesse la sua squadra: mettere pressione al servizio, completare subito l’opera con il muro-difesa e, quando non ci si riesce, difendere tutte le palle come “fatto vedere mercoledì dal Giappone contro la Turchia”. Parole del ct azzurro.

I primi due set sono stati un bel vedere in questo senso, peccato che nel terzo sia mancata la cattiveria di azzannare l’avversario alla giugulare incamerando il massimo del punteggio in chiave Ranking. Così non è stato (guadagniamo appena 2.59 punti, con un 3-0 sarebbero stati 5.09), ma comunque alla fine, dritto o storto, nel quarto parziale, seppur facendo arrabbiare il loro ct per qualche ingenuità di lettura di troppo, le azzurre l’hanno portata a casa.

Una vittoria, tutto sommato una buona prestazione, che è frutto però anche di un cambio in regia che ha fatto forse la differenza. La Carlotta Cambi vista oggi, soprattutto nei primi due parziali, potrebbe aver tolto il posto alla Francesca Bosio vista contro la Polonia.

Unica nota stonata è la scarsa efficacia in attacco di Ekaterina Antropova, che di questa nazionale, in questa prima Week, dovrebbe essere il terminale offensivo numero uno. Dopo i primi due parziali la sua efficienza non superava il 5%, poi le cose sono andate migliorando (10 punti nel solo quarto set). Alla fine per lei si contano 24 punti, ma solo 18 attacchi andati a buon fine su 39 (25.64%).

Solida invece la prestazione di capitan Danesi, che ne mette a referto 13 stampando 5 muri, così come non delude Bosetti: 16 punti con la più alta percentuale in attacco (44%), conditi da 2 muri e 1 ace.

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SESTETTI – Julio Velasco cambia la diagonale principale schierando da subito Cambi in palleggio opposta ad Antropova mentre in banda schiera inizialmente Bosetti e Degradi. Al centro capitan Danesi confermata in coppia con Bonifacio, libero Fersino. Dall’altra parte della rete Alexander Waibl parte con il nuovo acquisto di Vallefoglia Kästner in palleggio, Kindermann opposta, schiacciatrici capitan Stigrot e Alsmeier, al centro la coppia Weitzel e Cekulaev, libero Pogany.

1° SET – L’Italia perde subito Degradi, che si scaviglia da sola su uno scivolamento laterale (sostituita da Omoruyi) ma piazza comunque un break in avvio con un gran muro di Bonifacio e un ace di Bosetti (3-6). La Germania risponde però con un contro parziale e quando mette la freccia sull’8-7 Velasco chiama già il primo time-out del match. Nessun dramma però, perché Cambi è brava a mette in condizione Antropova di fare i buchi per terra nei quattro metri e l’Italia torna a condurre (8-11). Da qui in avanti le azzurre prendono sicurezza, gestiscono il vantaggio con una buona distribuzione degli attacchi e una grande solidità a muro (addirittura 6 muri totali solo in questo parziale) e chiudono il set in totale controllo sul 16-25.

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2° SET – Il set successivo inizia come era finito quello precedente, a suon di muri azzurri e un altro break in avvio (3-6). In campo c’è anche Degradi, rientrata nel finale del primo set, e pure lei partecipa alla gara dei muri: viene da chiedersi se alla fine chi ne farà di più vincerà un premio. Complice anche una incredibile svista arbitrale che lascia tutta la panchina azzurra a bocca aperta (chiamata di block touch, il video check mostra chiaramente le dita del muro avversario che si piegano… ma non per il primo arbitro turco Akinci Erdal), le tedesche tornano in parità ai 12. Poco male. L’Italia torna avanti con i muri e i primi tempi di Bonifacio (14-17, 15-20) e anche questa volta spinge nel finale di set andando a chiudere con identico punteggio (16-25) grazie all’ace di Antropova.

3° SET – Intervistato durante il cambio di campo dai colleghi di Volleyball World, Velasco rivela d’aver chiesto alla sua squadra di spingere al massimo in questo terzo set per conquistare il massimo dei punti in chiave ranking. Impresa che si fa subito difficile perché ora la Germania non regala davvero nulla e il punteggio resta a lungo in equilibrio (10-10, 12-10) poi sotto 19-16 Velasco inizia a farsi scuro in volto. E ne ha ben donde. L’ace di Strubbe su Degradi (22-17) amplia ancora la forbice. L’ingresso di Spirito a rinforzare la seconda linea e il doppio cambio Bosio-Mingardi (per Cambi-Antropova) ci rimettono quasi in scia (23-20) ma il set alla fine è comunque perso (25-21). A pesare sono anche gli 8 errori gratuiti delle azzurre.

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4° SET – Partiamo male, anzi malissimo, pure nel quarto set, con Velasco costretto a fermare il gioco per due volte a stretto giro di posta quando il tabellone recita 7-3 per la Germania. Il ct azzurro vorrebbe maggiore attenzione, una migliore e più efficace lettura dei movimenti avversari, che definisce spesso “fin troppo evidenti e leggibili con largo anticipo”, ma nulla, nella nostra metà campo si è spenta la luce (12-6). Dentro Akrari per Bonifacio.

Le “sette” tedesche di quattro metri, come le ha definite Velasco, le legge però Danesi e con i suoi muri, e gli attacchi vincenti delle bande, l’Italia tenta di rimontare (17-15). Impattiamo ai 17 e mettiamo pure la freccia, ancora con Danesi. Vietato però cantare vittoria troppo presto: se di muro feriamo, ora di muro periamo (stoppate Antropova e Danesi) e la Germania ribalta ancora tutto (21-19). Due stampate per loro, due stampate per noi, e siamo da capo a dodici, anzi, a 21 (pari). Akrari ci regala due match point (22-24), alla fine chiude Antropova con un mani-out. È stata una fatica, ma alla fine tutto è bene quel che finisce bene.

Tabellino alla mano, alla fine si contano 18 muri per l’Italia contro 7 della Germania. In questo fondamentale, almeno in questo, continuiamo a fare una certa differenza. Prossima avversaria l’ancor più modesta Bulgaria, sfida in programma venerdì alle ore 19.00 italiane. Avversario, questo, contro cui non possiamo permetterci di perdere neanche un set.

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Germania – Italia 1-3 (16-25, 16-25, 25-21, 22-25)
Germania: Alsmeier 12, Strubbe 9, Drewniak 8, Stigrot 8, Schölzel 8, Weitzel 5, Kindermann 4, Kästner 3, Stautz 1, Cekulaev 1, Pogany (L), Cesar (L), Jatzko, Straube. All. Waibl
Italia: Antropova 24, Bosetti 16, Danesi 13, Degradi 9, Bonifacio 7, Cambi 4, Mingardi 1, Akrari 1, Fersino (L), Bosio, Spirito (L), Nwakalor L., Nervini, Omoruyi. All. Velasco
Arbitri: Akinci Erdal (TUR), Gerothodoros Epaminondas (GRE)
Note – Muri: 18 Italia, 7 Germania. Ace: 5 Italia, 7 Germania. Errori: 20 Italia, 21 Germania

Di Giuliano Bindoni

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