L’Italia chiude questa lunga prima fase di VNL superando la Serbia per 3-1 (25-20, 20-25, 25-23, 25-22) nell’ultimo match di questa Week giapponese di Fukuoka. Ora le azzurre voleranno a Bangkok per le Finals che si disputeranno la prossima settimana con la consapevolezza di essere cresciute partita dopo partita, di essere diventate gruppo, di essere una squadra forte, di avere una panchina lunga e di valore e soprattutto di poter contare su uno staff “illegale”.
Un match giocato da Velasco con una formazione completamente nuova, fatta eccezione per il libero, che ha permesso ancor di più a Gaia Giovannini di mettere in mostra le sue grandi abilità in ricezione e difesa e anche buoni colpi in attacco (10 punti a referto). Una prestazione da non sottovalutare la sua, potrebbe anche essere la sorpresa delle convocazioni olimpiche.
Un sestetto che però ha perso di efficacia nel muro-difesa, nonostante la buona prova di Bonifacio (11 punti con 3 muri vincenti), subendo tantissimo soprattutto nel set perso, il secondo, salvo poi rimediare parzialmente con l’ingresso di Fahr per Lubian. Un cambio che potrebbe aver definito le gerarchie al centro della nazionale azzurra, con le titolari che alle Finals e a Parigi dovrebbero essere a questo punto proprio Fahr e capitan Danesi.
Forse ci si aspettava che Antropova, partita titolare, spaccasse la partita e invece a caricarsi la squadra sulle spalle è stata Alice Degradi. 17 i punti segnati da entrambe, ma per la schiacciatrice di Vallefoglia conditi anche da 3 muri e 2 ace e una leadership in campo davvero rimarchevole.
Continua invece a traballare un monumento come Moki De Gennaro, oggi sostituita da Spirito nel quarto set dopo aver chiuso il terzo in difficoltà, soprattutto in ricezione. Il libero azzurro, il più forte al mondo da così tanto tempo che facciamo fatica anche a delinearne i contorni temporali, in questa VNL ha fatto un po’ di fatica. Lo diciamo quasi sottovoce trattandosi di una leggenda di questo sport, ma questo è.
“In questo momento, personalmente, mi sento in fase di rodaggio, ma sono certa che giocando ed allenandomi come stiamo facendo, mi sentirò sempre meglio. Siamo solo all’inizio di questa lunga estate, pretendo sempre molto da me, forse non sono ancora perfetta, ma sono certa che stando in campo tutto migliorerà anche dal punto di vista personale” aveva ammesso dopo la vittoria sul Canada la stessa De Gennaro. Inutile comunque ricamarci troppo sopra, Moki non si discute, siamo certi che sia stato solo un “raffreddore” passeggero, di quelli che si curano in fretta.
SESTETTI – Velasco per questo match cambia quasi totalmente lo starting-six dell’Italia con De Gennaro unica eccezione. Le diagonali principali sono formate da Cambi-Antropova e Degradi-Giovannini, al centro Lubian e Bonifacio. Dall’altra parte Pakkan si affida a Perovic in regia opposta a Bukilic, alle bande Ivanovic e Cvetkovic, alla coppia centrale formata da Cikuc e Malesevic con Gokanin libero.
1° SET – Le azzurre trovano subito un break di vantaggio in avvio (6-4), salvo poi farsi riprendere con un muro subito da Giovannini, alla sua prima gara da titolare con la nazionale maggiore. Poco male, perché Gaia con due ace in fila ci riporta presto avanti 11-9.
Antropova da una parte e Bukilic dall’altra sono le due giocatrici che passano costantemente sopra le mani del muro, ma in più noi attacchiamo bene anche con Degradi (13-10), muriamo forte con Bonifacio (15-12) e scappiamo via con un’altra serie lunga dai nove metri (altri due ace in fila, questa volta di Degradi). La forbice si allarga (20-13), portare a casa il set a questo punto è un gioco da ragazzi (25-20): 6 punti per Degradi, 5 di Giovannini, 4 di Antropova.
2° SET – Nel secondo set è la Serbia ad andare avanti 1-4 e 3-9, in virtù di un lavoro impeccabile in difesa. Giovannini e Antropova dimezzano lo svantaggio (8-11). Sotto 10-13 Velasco chiama timeout, dà le solite chiare indicazioni su cosa fare in attacco, dopo due muri subiti, ed esorta le azzurre a difendere bene come stanno facendo le serbe.
Questa volta, però, la chiacchierata non sortisce alcun effetto, anzi, il nostro svantaggio aumenta, perché un po’ ci mettiamo del nostro ma dall’altra parte ora alla Serbia riesce davvero tutto e da posto 4 ci sta facendo malissimo. Inevitabile altro timeout chiamo dalla panchina azzurra sull’11-17. La musica però non cambia e alla fine capitoliamo per 20-25 dopo aver tenuto tutto sommato bene in ricezione (48%) ma aver attaccato con scarsa efficienza (26%).
3° SET – Nessun cambio per Velasco a inizio del terzo set, che viaggia punto a punto fino agli 8 prima del break azzurro (10-8). Cambi ha comunque un bel da fare oggi, per quanto dalla seconda linea, grazie anche all’ottimo contributo di Giovannini, le arrivino buone palle da alzare. Il nostro problema sono i centimetri e l’efficacia a muro, e allora Velasco decide di richiamare Lubian per Fahr (19-16).
Degradi decide di non voler rischiare in questo set e piazza una diagonale e un muro devastanti che ci portano sul 23-19. De Gennaro, stranamente piazzata male, subisce un ace che riporta la Serbia a due punti (23-21), Velasco chiama un timeout motivazionale, ma subiamo ancora, e ancora con De Gennaro in ricezione (23-23). Parallela fotonica di Degradi da posto 2, Bukilic tira un missile aria-aria, tecnicamente chiamato “fischione”… e alla fine la sfanghiamo (25-23) portandoci avanti due set a uno.
4° SET – Velasco non fa sconti neanche a De Gennaro e la cambia con Spirito. Stesso andamento anche nel quarto set, poi l’Italia mette il naso avanti (8-5) e non si volta più indietro. Giovannini in seconda linea è una gioia per gli occhi: ben piantata a terra o in tuffo, mette sulla testa di Cambi qualunque pallone. In attacco mettiamo palla a terra con Antropova e Degradi e restiamo in controllo aumentando il vantaggio (15-9).
Arriviamo in vista del traguardo avanti 22-19, gli ultimi punti li troviamo con un mani out di Antropova, l’errore al servizio di Sucurovic e quello subito dopo di Bukilic che fissa il punteggio finale sul 25-22. Chiudiamo così con un bilancio di 10 vittorie su 12 perdendo solo contro la Polonia nella prima settimana e il Brasile nella seconda. Non male davvero.
Italia – Serbia 3-1
(25-20, 20-25, 25-23, 25-22)
Italia: Lubian 7, Cambi 4, Degradi 17, Bonifacio 11, Antropova 17, Giovannini 10, De Gennaro (L), Fahr, Spirito (L). N.E.: Orro, Bosetti, Sylla, Egonu. All. Velasco.
Serbia: Perovic 2, Ivanovic 14, Cikuc 10, Bukilic 16, Cvetkovic 3, Malesevic 4, Gocanin (L), Vidacic 5, Sucurovic 2, Mljevecic, Tica 4. N.E.: Osmajic, Medved (L), Mijatovic. All. Pakkan
Arbitri: Murananka Shin (JPN) e Macias Luis Gerardo (MEX)
Note – Durata set: 20’, 23’, 24’, 23’.
Italia: a 6, bs 15, m 8, et 33.
Serbia: a 5, bs 18, m 7, et 35.
Di Giuliano Bindoni