Di Redazione
Inizia bene il percorso delle Azzurre nel torneo di qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo: battuto 3-0 il Kenya (25-17, 25-10, 25-14) in poco più di un’ora di gioco senza alcuna incertezza da una squadra che si è dimostrata nettamente superiore non solo sulla carta ma anche nei fatti.
Il Kenya di fatto dura solo un set, il primo: poi la fisicità alle africane non basta per contenere una squadra azzurra che comincia a giocare non solo in modo pragmatico ma anche estremamente bene. Se nella prima frazione l’Italia a tratti si trova quasi costretta a giocare punto a punto con avversarie molto motivate e a tratti addirittura brillanti in difesa, con il passare degli scambi questa sorta di equilibrio si spezza irrimediabilmente in favore dell’Italia. Il primo break arriva pesantemente dopo il ventesimo scambio, tre punti di fila sono un tesoretto che Lia Malinov gestisce con intraprendenza giocando ora su Paola Egonu ora, bene su Cristina Chirichella. Nel finale di set il Kenya si spegne definitivamente (25-17).
Il secondo set diventa un puro e semplice esercizio per l’Italia ma a dimostrazione del fatto che Davide Mazzanti non vuole dare segnali di pura e semplice gestione del vantaggio, il CT decide di ruotare pochissimo e continua a far spingere le sue. L’unico ingresso che chiama, significativo, è quello di Raphaela Folie sempre più coinvolta e centrata nel progetto che l’ha vista partire di rincorsa dopo un infortunio che le rovinò la scorsa stagione. Il divario a tratti è imbarazzanti anche perché le pantere vanno spesso in confusione e finiscono per commettere degli errori davvero scolastici. La palla di servizio italiana è un’arma che le avversarie non riescono a interpretare quasi mai (25-10).
Terzo set che si dipana sulla stessa lunghezza del secondo con appena qualche concessione in più da parte delle azzurre in termini di errori: il paradosso è che le rotazioni comincia a farle il Kenya inserendo di fronte alla bolgia di Catania un’altra diagonale, che reagisce al campo in modo quasi spaurito, e la centrale. L’Italia offre spunti di gioco davvero divertente e anche quando l’Italia sbaglia – il punto del 22-12 che arriva su un attacco stiracchiato di Miryam Sylla apparentemente non proprio voluto – finisce per fare punti. II match finisce in scioltezza con undici match ball per chiudere la partita che si conclude dopo 64’ e il minimo indispensabile di attenzione risparmiando risorse preziose. Si pensa fin da subito al Belgio, battuto 3-0 dall’Olanda con parziali eloquenti.
Miglior realizzatrice Paola Egonu con quindici punti; Italia devastante al servizio (8-1) e sempre molto presente a muro (8-2 ma con un’infinità di attacchi ‘sporcati’ dalla difesa delle Azzurre).
Italia – Kenya 3-0 (25-17, 25-10, 25-14)
ITALIA: Malinov 2, Chirichella 7, Sylla 11, Egonu 15, Danesi 3, Bosetti 6. Libero: De Gennaro. Folie 5. N.e: Sorokaite, Pietrini, Orro, Nwakalor, Fahr, Parrocchiale (L). All. Mazzanti
KENYA: Emaniman 1, Moim 4, Chemtai 2, Wanja, Atuka 2, Murambi 6. Libero: Kundu. Makuto, Wanyama (L), Wairimu, Kasaya, Kiprono 8, Jepkirui. N.e: Kaei. All. Ramdoo
Arbitri: Concia (Arg) e Heckford (Uk).
Spettatori: 3200. Durata Set: 22’, 20’, 20’.
Italia: 8 a, 9 bs, 8 m, 17 et.
Kenya: 1 a, 14 bs, 2 m, 26 et.