Di Redazione
Niente trasferta a Trento per lo Jastrzebski Wegiel. Nonostante la presa di posizione ufficiale della CEV, che ha negato ai polacchi il rinvio dell’andata dei quarti di finale di Champions League sul campo della Trentino Itas, stamattina il presidente Adam Gorol e i giocatori dei “falchi” hanno ribadito in una conferenza stampa la loro decisione di non viaggiare in Italia a causa dell’emergenza coronavirus.
“Abbiamo avuto un approccio articolato al problema – ha spiegato il numero uno dello Jastrzebski – ho chiesto comprensione alla CEV, perché stiamo parlando della salute dei giocatori, delle loro famiglie e del loro stato mentale. Gli avversari ci hanno dato il loro punto di vista, secondo cui la loro regione non è minacciata, e la CEV si è limitata ad ascoltare le posizioni dei due club“.
Molto meno diplomatico l’opposto Dawid Konarski: “La salute nostra e dei nostri cari è la cosa più importante. Normalmente, con un leggero raffreddore o la febbre, noi non ci mettiamo a letto ma giochiamo normalmente. Ora però esiste il rischio di diffondere il virus in altre parti del paese al nostro ritorno, non sarebbe responsabile. La salute è la cosa più importante, ma la Confederazione europea ha dimostrato più di una volta che per loro sono più importanti i soldi“.
“Dopo la Champions – ha continuato Konarski – abbiamo alcune partite di campionato da giocare, e viaggiare in Italia significherebbe controllare la temperatura ogni giorno per due settimane. Cosa succederà se dico che mi sento male il giorno della partita? Dovrò presentarmi in ospedale e la squadra mi aspetterà, faremo la fila? La passività della CEV è vergognosa e imbarazzante“.
Nella querelle con la CEV è stata coinvolta anche la Federazione polacca: il vicepresidente Ryszard Czarnecki è riuscito a ottenere un parere negativo al viaggio in Italia da parte delle autorità sanitarie nazionali. “Abbiamo inviato il documento questa mattina – spiega Gorol – e al momento non c’è altro da fare che attendere la decisione finale. Stiamo lottando perché la partita venga annullata e spostata in altra sede“. Lo Jastrzebski ha proposto Klagenfurt, in Austria, come campo neutro per disputare entrambe le gare.
A meno che non intervengano altri provvedimenti superiori (si parla in queste ore di un decreto governativo che bloccherebbe tutte le attività sportive), non presentandosi a Trento la squadra polacca andrebbe incontro alla sconfitta a tavolino, anche se a quanto sembra la CEV non applicherebbe la prevista sanzione economica di 100mila euro.
(fonte: Sportowe Fakty)