Lo snow volley tira le somme dopo un ottimo Anno Zero

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Di Redazione

Un calendario lungo tutto l’anno con numerosi eventi in cinque continenti ma soprattutto ospitati da grandi città: perché in fondo allestire un campo di neve riportata e compattata non è un costo insormontabile e richiamerebbe molto più pubblico a Roma che a Cortina. Se le grandi città riescono ad allestire delle piste da pattinaggio in pieno centro sotto Natale, un campo da snow volley sarebbe sicuramente realizzabile praticamente ovunque.

Dunque è questa la grande scommessa di fronte alla quale si pone lo snow volley che ha chiuso il suo calendario agonistico con l’Europeo di Wagrain in Austria e comincia a pianificare il futuro.

Il presidente della Cev Aleksandar Boričić è entusiasta: “Sta nascendo qualcosa di molto simile a quello che abbiamo visto molti anni fa per il beach volley – dice il numero uno della federazione europea – tanti giovani, musica, pubblico appassionato e divertito. Dobbiamo continuare a lavorare sotto l’aspetto della divulgazione, magari coinvolgendo i grandi campioni del volley indoor ma lo snow volley può diventare un grandissimo successo in poco tempo”.

In Italia i campionati europei di snow volley sono stati trasmessi con ottimi risultati di pubblico da Sportitalia. In pochi mesi sono già state costituite diciassette leghe nazionali e altrettanti campionati di vertice: “È inevitabile pensare in grande – prosegue Boričić – vogliamo organizzare al più presto un mondiale che diventi biennale, come l’Europeo e magari altri campionati continentali che si aggiungerebbero. I budget sono ancora molto ridotti ma la risposta di sponsor e pubblico è stata incoraggiante”.

Soldi… pochi: chi ha vinto gli Europei, le lituane Dumbauskaite e Povilaityte e i russi Daianov Myskiv hanno incassato solo 7mila euro, da dividere in due. Insomma, chi gioca a snow volley per il momento non lo fa certo per la visibilità e il guadagno ma anche il beach volley cominciò in silenzio e in zone specifiche come Florida, California, Hawaai o Brasile per poi diventare un fenomeno mondiale e uno sport olimpico. “Occorrono tempo, soldi e programmi – concluse Boričić – e da parte della CEV ma anche della FIVB c’è tutta l’intenzione di alimentare la crescita di questo movimento con investimenti ed entusiasmo.

Ary Graça, presidente dell’FIVB dice che è ancora presto per inserire lo snow volley tra gli sport olimpici ma che sicuramente, e al più presto, sarà proposta al CIO un torneo dimostrativo, forse già dalle Olimpiadi che saranno ospitate tra quattro anni a Pechino. Nel frattempo alcuni sponsor si sono già detti interessati a patrocinare un torneo annuale simile alla World League, con alcune tappe tra Europa e Nord America che potrebbe ulteriormente ampliare l’interesse intorno al volley ghiacciato.

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