Di Redazione
Altro appuntamento con i pensieri in casa capitolina.
“Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro.” In molti converranno che le parole di Antoine de Saint-Exupéry ne “Il Piccolo Principe” detengono uno strano potere, adattandosi alla perfezione a qualsiasi momento della nostra vita. Ma le parole sopra citate, nel dettaglio sembrano descrivere, con una sensibilità a cui non siamo più abituati, l’importanza dei nostri amici a quattro zampe. Ora più che mai. In un periodo di forzato isolamento come quello che stiamo vivendo in cui ogni cosa non sembra più quella di un tempo, dagli affetti familiari, a quelli più intimi, al lavoro, alle cose che prima di tutto questo ci facevano stare bene, allo sport: loro sono sempre gli stessi. E se siamo riusciti a superare tutto questo, è merito dell’iniezione di energia e amore quotidiani dei nostri compagni pelosi, grazie alla loro capacità di rendere tutto un po’ meno complicato.
Che siano cani, gatti, conigli o altre specie non è importante, è fondamentale invece capire il ruolo chiave che svolgono nella vita di tutti giorni e che stanno svolgendo in questo preciso periodo storico che, in più di una occasione, ha messo a dura prova l’equilibrio psico-emotivo di tutti noi.
L’animale domestico è molto di più di un po’ di disordine dentro casa, di un paio di scarpe ridotte all’osso, o meglio alla suola, o di una palla di pelo che vaga per casa. È parte integrante delle nostre famiglie e si prendono cura di noi come noi ce ne prendiamo di loro. È così che nasce quell’amore incondizionato letto fra le pagine di “Io & Marley” (o visto nella riproduzione cinematografica con Jennifer Aniston e Owen Wilson) e nella storia di Hachiko, il cane simbolo di amore e fedeltà assoluta conosciuto in tutto il mondo.
Ce ne siamo resi conto nei primi mesi di lockdown, quando si faceva a gara per portare il cane fuori nei pochissimi attimi di libertà, o nel momento in cui cercavamo disperatamente il gatto quando le videochiamate su Skype non riuscivano a colmare il grande vuoto che avevamo dentro (anche se credo che gli inseguimenti felini siano all’ordine del giorno). L’amico a quattro zampe, a due o pennuto che sia, può aiutarci a catalizzare e mitigare i pensieri negativi e migliorare la qualità del nostro tempo, per aiutarci a ristabilire i contatti sociali o semplicemente a sorridere. Una guida, un punto di riferimento. Un modello nella vita di tutti i giorni, inclusa quella sportiva.
(Fonte: comunicato stampa)