Di Stefano Benzi
Chi preferirebbe incontrare Medei in semifinale…? Lo Zenit Kazan o lo Skra Belchatow? Se il tecnico della Lube Civitanova ha qualche preferenza sicuramente non lo ha detto in conferenza stampa e probabilmente nemmeno nel segreto dello spogliatoio di Opole dove la Lube ha già conquistato il passaggio alla fase successivo del mondiale per club.
Sarà una nottata di lavoro per lui, gli scout e tutto lo staff tecnico della squadra italiana perché ci saranno poche ore per preparare un match che non ha prove di appello. Video da vedere, statistiche da analizzare, contromisure da allestire.
In questo momento la differenza tra russi e polacchi è davvero minima: lo Zenit ha polverizzato Shanghai e Bolivar (onestamente di livello molto inferiore rispetto alla media vista nella pool A) con tre set a zero e ha un miglior quoziente set rispetto al Belchatov che ha pagato caro un finale di primo set un po’ distratto nel match di ieri sera contro il Bolivar, poi piegato 3-1 (23-25, 25-15, 25-21, 25-19).
Azzardare un pronostico è davvero difficile: il Belchatov gioca di fatto in casa e sia a Opole che a Lodz c’è il pienone e un chiasso pauroso. Lo Zenit – che ha letteralmente devastato lo Shanghai (25-15, 25-16, 25-21) – sta offrendo un volley davvero potente e anche molto vario che ha consentito a Vladimir Alekno di ruotare la rosa con una certa ampiezza e senza nessuna conseguenza per la qualità del gioco e il risultato. Mikhailov ha messo a terra 14 palloni ieri sera e altri 18 con il Bolivar: Leon meno incisivo e distruttivo del solito. Il Belchatow dal canto suo ha espresso un Lisinac da doppio 17 e, in particolare ieri sera, un Bednorz davvero molto efficace. Roberto Piazza (nella foto durante un timeout) ha a disposizione non solo il pubblico dalla sua parte ma anche una rosa davvero competitiva. Un match da tripla, e decisivo per entrambe le squadre: chi vince probabilmente eviterà Civitanova; i marchigiani, comunque vada, sanno di avere davanti un avversario di notevole livello tecnico.