Di Roberto Zucca
L’ultima stagione, per Luigi Randazzo, è stata un’escalation di tappe sempre più difficili, affrontate con la maturità di chi, da un brutto infortunio, ha saputo imparare qualcosa di nuovo.
“L’infortunio – spiega lo schiacciatore della Kioene Padova – ti mette di fronte ad una condizione di isolamento nella quale devi compiere un percorso con te stesso e con il tuo dolore. Sei tu a dover gestire la pressione dovuta alle tempistiche del recupero, al carico di lavoro, ai sacrifici da compiere per organizzare il tutto”.
Come sta fisicamente?
“Mi manca qualcosina per essere nella condizione in cui voglio presentarmi. È una fase di ripresa e di affinamento. Non volevo velocizzare i tempi o andare troppo di corsa. Ci tenevo a tornare al 100% perché è questo ciò che serviva a Padova”.
Quanto è ambiziosa la Kioene 2019-2020?
“Molto. È una squadra costruita tassello dopo tassello, tra conferme e novità. Il risultato è una squadra esperta in ogni reparto e consolidata in alcune certezze già dagli scorsi anni. Troviamo una Superlega migliorata in ogni compagine perché c’è stato un mercato florido per tutte le squadre, compresa Padova. Sarà interessante giocare tutte le gare della stagione”.
A Modena per l’esordio. Come si sta preparando?
“Stiamo facendo molte amichevoli, abituandoci anche a giocare con ritmi simili a quelli che ci imporrà la nuova stagione. Saranno settimane serrate, a novembre si giocheranno sette gare al mese a novembre. Modena è Modena, migliora ogni anno che passa. Sarà un inizio molto difficile. Ma Padova è abituata e giocherà sull’effetto sorpresa”.
È pronto per tornare in nazionale?
“Step by step. Il pensiero va al club, che rappresenta la mia quotidianità e anche la mia priorità. Ciò che succederà a livello di nazionale è un capitolo da ridefinire più avanti. Io ovviamente sono a disposizione. Dovrò fare un’ottima stagione e poi la decisione spetterà al CT“.
Sbaglio o questa per lei è la stagione più importante della carriera?
“Ogni stagione è la più importante. Quello che mi preme dire è che sono pronto per tutto questo”.