Di Redazione
Centrale, Modena, Olanda. No non stiamo parlando di Bas Van de Goor, uno dei più grandi posti 3 della storia della pallavolo e di Modena, anche se hanno molto in comune ma di Luuc Van der Ent, che in punta di piedi, approda in casa gialloblù per crescere e imparare dai pari ruolo. Per lui una grande opportunità, vista la giovane età (appena ventenne) giocare nel tempio del volley come si legge nell’articolo pubblicato oggi da “Il Resto del Carlino Modena”.
Ha scelto il magazine di pallavolo olandese Volleyballkrant per presentarsi e parlare della sua nuova avventura. Lo ha fatto parlando dei suoi sogni, della chiamata di Modena, di una stagione nella quale è chiamato a un ruolo non semplice. Luuc Van der Ent, sorpresa del volley mercato gialloblù arrivato dal Papendal dopo un periodo di prova, è il giocatore più giovane e con maggiori margini di crescita del roster a disposizione di Velasco e Cantagalli, e nella prima amichevole con Piacenza quello che ha maggiormente impressionato. Ecco allora le parole del centrale alto 2 metri 08, le prime da giocatore dell’Azimut Leo Shoes.
SOGNO CHE SI AVVERA. «Sin da bambino, quando ho iniziato a giocare a pallavolo, ho sentito parlare di Modena. Ma non mi sarei mai immaginato di far parte di una squadra che ha stelle come Micah Christenson e Ivan Zaytsev. Certo, lo avevo sperato e sognato, ma non avrei mai pensato di giocare lì un giorno. Non era qualcosa che immaginavo nel prossimo futuro. A metà della passata stagione però mi hanno contattato, mi hanno chiesto di allenarmi con loro per una settimana. L’ho fatto. È stata un’esperienza molto bella, mi sono allenato con ragazzi che fino a qualche ora prima erano solo miei idoli. Tre settimane dopo mi hanno detto che mi volevano per la prossima stagione».
CONTRATTO DI TRE ANNI. «Penso che sia molto utile avere un contratto per tre anni, perché ciò significa che posso fare un piano a lungo termine. Non devo per forza esplodere quest’anno, giocare il più possibile perché altrimenti non avrò un contratto l’anno prossimo: posso crescere col giusto tempo».
CONCORRENZA. «So che quest’anno è un anno sul quale devo investire molto. Quindi avere in squadra tre campioni come Holt, Anzani e Mazzone lo vedo come un modo per imparare qualcosa da loro. Potrò competere con loro in futuro per un posto nel sestetto? Non lo so, ma già essere qui non era nelle mie aspettative».
PRIMI ALLENAMENTI. «Il PalaPanini è molto più grande di qualsiasi altra palestra cui io sia abituato. Cantagalli è un grande allenatore, che riceve consigli da Velasco: mi dicono che devo imparare molto e vogliono darmi lo spazio, se faccio un errore in allenamento non è un problema. Sto molto bene finora».