“La madre di tutte le partite“: basta quest’espressione utilizzata da Massimo Eccheli per raccontare l’emozione dell’allenatore della Mint Vero Volley Monza al termine della vittoriosa semifinale di Del Monte Coppa Italia contro Trento. “Ci siamo meritati quello che abbiamo ottenuto – dice il tecnico dei lombardi – e adesso sarebbe stupido non provarci, ma soprattutto non godersi questo momento storico e unico: è come la nascita del primo figlio. Spero che abbiamo energie e voglie per fare un’altra gara di questo tipo“.
Episodio chiave della partita il Video Check chiamato nel finale del quarto set dalla panchina di Monza, che dal possibile 23-20 ha portato il punteggio sul 22-21: “La chiamata me l’ha suggerita il mio vice Giuseppe Ambrosio, a cui devo una cena – sorride Eccheli – è stato bravissimo, e lì è scattato qualcosa di negativo per loro e positivo per noi. Però noi c’eravamo, abbiamo giocato tutta la partita con presenza, grinta e voglia di giocarcela“. Nemmeno l’assenza di Takahashi e le difficoltà iniziali di Szwarc hanno condizionato la Vero Volley: “Noi non siamo una squadra che dipende da un giocatore, e oggi l’abbiamo dimostrato. Siamo un bel gruppo che sa quali sono i suoi punti di forza e di debolezza“.
Il libero Marco Gaggini, invece, preferisce non concentrarsi sull’episodio del Video Check: “Secondo me abbiamo fatto tante azioni importanti, ci abbiamo creduto su ogni palla. Abbiamo vinto di squadra, non c’è stata un’azione specifica. Ha aiutato anche l’entusiasmo, perché è una prima volta nella storia sia della società, sia di molti di noi: solo qualcuno di noi aveva già giocato le finali di Coppa Italia, ma non da titolare. Questo oltre alla testa, e a un po’ di fortuna, che c’è sempre in ogni vittoria“.
Monza ha vinto anche contro la sfortuna: “Sicuramente aver perso Ran nell’ultima partita prima della Coppa non ha aiutato – ammette Gaggini – però eravamo consapevoli dei nostri mezzi. Eric ha fatto vedere che non è assolutamente da meno e ha giocato benissimo, quindi non avevamo nulla da temere. Stiamo provando a cogliere le possibilità che ci lasciano durante la partita e non buttare via nulla“.
“È stata una vittoria sudata, sudatissima e bellissima – commenta Gianluca Galassi – figlia del sacrificio. L’ho detto ai ragazzi alla fine del secondo set: se riusciamo a restare attaccati, a finire la partita che siamo morti, possiamo fare qualcosa di bello, e alla fine è stata così. Ai miei compagni posso solo dire… tantissima roba, un’emozione incredibile. Dobbiamo essere felici, adesso cerchiamo di riposarci un po’ e domani proviamo a fare un’altra impresa come quella di stasera. Cachopa? Io che sono un centrale d’attacco ci vado a nozze, e poi abbiamo un bel feeling dentro e fuori dal campo“.
di Eugenio Peralta