Di Roberto Zucca
Chi ha guardato per caso i tabellini della gara di esordio del Volley Club Grottaglie non può che aver notato il suo nome. Matej Cernic è sbarcato nella Serie C pugliese e lo ha fatto con la dignità e l’enorme passione per la disciplina che lo contraddistingue:
“Chi mi conosce sa che difficilmente riesco a dire di no. A 42 anni ero tentato di appendere alle scarpette al chiodo ma è arrivata Grottaglie. È un progetto interessante, mi hanno chiesto di entrare nelle fila della squadra e io non ho saputo resistere”.
Per ritirarsi, Cernic, c’è sempre tempo?
“Ma sì, ora pensiamo a questo campionato. Mi piacerebbe molto fare grandi cose qui e spero di riuscirci nonostante l’età. L’obiettivo della B può essere assolutamente alla portata di questa squadra che ha dei giovani veramente interessanti“.
Non mi dica che gli avversari dall’altra parte non notano la presenza di Cernic.
“Qualcuno forse lo vede prima, o lo legge a referto. Ma niente carrambate. Guardi che, se fa un giro nei campionati regionali, qualcuno che calcava i palcoscenici della serie A o B e che ha ancora voglia di fare due schiacciate a rete lo trova sicuramente”.
Devo fare l’avvocato del diavolo: è rimasto deluso da qualche proposta che non è arrivata?
“Sono cose che si superano perché fa parte del gioco e delle logiche di questa disciplina. Mi aspettavo, e se ne era parlato, del fatto che avrei dovuto ricevere una chiamata da Di Pinto e Bongiovanni per andare a giocare alla Prisma Taranto. A Di Pinto sono legati gli anni di Perugia e onestamente la proposta che non è arrivata mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca. Volevo concludere la mia carriera in A. Ma c’è ancora tempo”.
Non lascia quindi, è una notizia.
“C’è tempo, ne riparliamo la prossima stagione. Lo dico sempre ai giornalisti, valuto di anno in anno. Sicuramente c’è anche il desiderio di rimanere nell’ambiente”.
Allenatore?
“Sì, mi piacerebbe mettere in piedi una società qui a Francavilla dove vivo con la mia famiglia. Sto cercando di informarmi e magari chissà, avvierò un progetto in questo senso”.
Nel frattempo?
“Le sembrerà bizzarro ma ho iniziato a lavorare nel mondo ospedaliero. Collaboro con una società che si occupa di montaggio protesi in ambito traumatologico. Sto cercando di capire se può interessarmi un ambito del genere. Magari potrebbe essere un giusto connubio con la pallavolo”.