Di Roberto Zucca
Da quando lavora nell’ambiente finanziario, occupandosi di derivati su tassi di cambio e tassi d’interesse nel Corporate Investment Banking di una banca tedesca, il beach volley non rappresenta più il suo primo impegno. Ma questo rappresenta poca cosa rispetto ad un talento enorme che molti suoi compagni di avventure gli invidiano da sempre. E questa dose di talento, a Matteo Cecchini, è bastata per conquistarsi subito tre finali su tre al campionato assoluto di quest’anno, confermandosi uno dei più grandi outsider del beach volley italiano.
Quanta strada ha fatto da quel campionato italiano giocato in coppia con Alex Ranghieri qualche anno fa?
“La strada fatta è tanta, ma non solo dentro il campo. Giocavo a beach volley a Senigallia da qualche anno prima di capire che quella sarebbe stata una parte del mio percorso. Ma non ho mai trascurato nemmeno lo studio, tanto che dopo quel terzo posto conquistato con Alex e dopo l’esperienza con la Nazionale Italiana, tornai subito a studiare all’università perché volevo laurearmi in Scienze Bancarie, Finanziarie e Assicurative“.
Come concilia il lavoro con il beach volley?
“Con sacrificio e razionalità. Venerdì scorso ho finito di lavorare e ho preso l’aereo in tarda serata per Palermo, arrivando alle due di notte a Mondello. Sabato alle otto del mattino ero già in campo per il campionato. Purtroppo gli impegni non mi permettono di allenarmi più di una volta a settimana e di fare più del campionato italiano, ma dati i buoni risultati che stiamo ottenendo con Davide Dal Molin, mi basta per ritenermi soddisfatto“.
Risultati alla mano, Cecchini-Dal Molin è l’unica coppia ad aver giocato tutte le finalissime del campionato di quest’anno.
“Peccato non aver ancora conquistato un primo posto! Ma continueremo a lottare. Domenica contro Ingrosso-Martino, ci siamo andati vicini, perdendo al terzo set. Ora proveremo a fare quel passo in più già da Casal Velino per arrivare a conquistare l’agognato primo posto“.
Che compagno è Davide Dal Molin?
“Un buon compagno di squadra. Molto tranquillo e focalizzato sull’obiettivo come me, dotato di grandi doti fisiche e tecniche. Purtroppo, date le distanze e il lavoro, non abbiamo la possibilità di allenarci insieme durante la settimana. Però è molto importante l’energia e la chimica che si instaura in campo e ci permette di fare risultato. Ho capito in aprile, quando abbiamo iniziato a giocare qualche torneo assieme, che sarebbe potuto esserci un buon affiatamento con lui in campo e abbiamo deciso entrambi di provare a fare questo campionato assieme“.