Di Redazione
Abbiamo intervistato Matteo Daolio, 39 anni, conosciuto dagli addetti ai lavori come pallavolista che ha anche calcato palcoscenici importanti di Serie A2 e che da due anni si dedica anche alla sabbia.
Ti senti di più pallavolista o beacher?
Bella domanda, in questo momento nè uno nè l’altro vista l’età. Però sono sempre stato più pallavolista dato che mi sono dedicato al beach volley da poco. Tra i due però il beach mi diverte di più proprio perchè essendo tutto nuovo, sto imparando la tecnica e la tattica di gioco.
Quando è iniziata la tua passione per il beach?
Due anni fa: è iniziato tutto da un corso con gli amici. Prima giocavo a beach volley da pallavolista e puntualmente perdevo sempre (ride, ndr), poi ho iniziato a capire che sono due sport ben diversi e ho iniziato a migliorare la tecnica.
Ci sono importanti differenze tra i due sport?
Tantissime. Tra le due discipline il beach volley ha forse un maggiore fair play rispetto alla pallavolo perchè quando sei in campo ci sono alcune cose che è vietato fare, a differenza della pallavolo, come oscurare la visuale all’avversario. Ciò non vuol dire che nella pallavolo non ci sia fair play, anzi sono entrambi sport molto positivi da questo punto di vista.
Per quanto riguarda il dispendio fisico, senza dubbio il beach volley è molto più faticoso; sulla sabbia bisogna saper fare tutto, mentre nella pallavolo ogni ruolo ha i suoi fondamentali principali. Inoltre il beach richiede molta più concentrazione e mentalità tattica durante il gioco.
Se ti dovessero chiedere di lasciare la pallavolo per praticare soltanto il beach volley?
Me l’hanno proposto più volte. A mio parere il beach volley è ancora un po’ indietro rispetto alla pallavolo dal punto di vista organizzativo. E’ molto più difficile fare il giocatore professionista di beach, essendo molto complicato trovare un posto dove allenarsi sempre e trovare il compagno giusto. Per ora gioco a beach per passione, quest’estate farò qualche tappa assieme al mio compagno di beach Lorenzo Passoni.
Quali sono le caratteristiche del tuo compagno ideale in campo?
Non ho un compagno fisso preferito, ho cambiato tanti compagni nelle varie tappe. L’importante è che sia più forte di me (ride, ndr), deve saper difendere bene e prendere i tornei con il mio stesso spirito sportivo.
Tornando alla pallavolo, come giudichi il livello attuale rispetto al passato?
Parlando di serie B, secondo me negli ultimi anni il livello della pallavolo è calato molto. Unificare le categorie della serie B è stata una cosa poco sensata: le squadre hanno iniziato a non cercare più talenti, ma ad accontentarsi di giocatori che abitano vicino al campo da gioco. In serie A invece si è pareggiato il livello delle prime della classe, anche se il distacco con le squadre meno forti è aumentato sempre più.
Il più forte pallavolista contro il quale hai giocato?
Mi è capitato di incontrare i giovani Travica, Martino e Parodi…giocatori di un altro livello!
Obiettivi per quest’estate?
Vorrei giocare qualche buona tappa del campionato italiano, cercando di battere qualche coppia importante. Un altro traguardo prestigioso sarebbe la qualificazione per disputare qualche tappa all’estero.
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