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Matteo Solforati: “Bisogna tirare fuori gli attributi e far vedere la vera Bergamo” (VIDEO)

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Un’altra brutta sconfitta per il Volley Bergamo 1991, che dopo il ko casalingo con Vallefoglia incassa un netto 0-3 in casa di Firenze. Un risultato che non va giù al coach orobico Matteo Solforati, che non le manda a dire nell’intervista a Stefano Sassi: “Credo che il problema sia stato mentale molto più che tecnico. È già la seconda volta che ci perdiamo nei momenti finali dei set. Emblematico l’inizio del secondo set, in cui abbiamo preso un break inspiegabile di 7-8 punti senza giocare a pallavolo. Io vedo queste ragazze in allenamento e sanno fare ben altro, quindi penso ci sia poca tranquillità e serenità nel giocare la partita e questo fa sì che non vengano fuori le qualità che loro hanno“.

È un peccato – continua Solforati – perché sono due occasioni perse. Probabilmente ci sono rimaste le scorie della sconfitta contro Vallefoglia, però sono ragazze che giocano da tanto in A1 e devono trovare la forza per reagire, perché questa non è la vera Bergamo. Come motivare la squadra? Io dico sempre che se c’è bisogno di motivarla è un problema: sono giocatrici di serie A1, fanno di una passione il loro lavoro, non c’è bisogno di motivare a dare il massimo e sputare sangue su ogni pallone“.

Non voglio certo scaricare la colpa sulle ragazze – chiarisce il tecnico – l’allenatore sicuramente può fare di più, io sono il primo responsabile ed è giusto che ci metta la faccia se la squadra non riesce a esprimersi. Ma ci vuole anche una reazione da parte loro: la personalità, il coraggio e la voglia di vincere devono partire delle giocatrici. È ora di tirar fuori gli attributi e far vedere la vera squadra“.

Secondo me non siamo state abbastanza aggressive – conferma Stella Nervini anche quando ne abbiamo avuto l’opportunità, mentre loro sono state più brave ad approfittare dei nostri cali d’attenzione. Comunque anche non giocando una buonissima partita siamo riuscite a restare in tutti i set fino alla fine, quindi ci sono sicuramente gli spunti per migliorare. Di buono da portare a casa c’è il fatto che nel muro-difesa siamo andate abbastanza bene. È mancata invece la fase di ricezione, abbiamo preso dei filotti dando l’opportunità a loro di far male in battuta; la prossima volta cercheremo di partire da questo“.

Interviste di Stefano Sassi

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