Il presidente della Lega Pallavolo Serie A Femminile, Mauro Fabris, è intervenuto venerdì sera in qualità di ospite della 12esima puntata di Time Out, il programma di approfondimento sportivo del gruppo editoriale More News. Diversi i temi trattati, partendo da un bilancio del 2023 fino ad arrivare al Video Check e alle Finali di Coppa Italia Frecciarossa, rispondendo alle domande poste dal giornalista Matteo La Viola.
“Il bilancio per il 2023 è molto positivo e confortante – ha spiegato Fabris – non era semplice riprendere. Abbiamo corso il rischio che molte società chiudessero e purtroppo qualcuna è stata costretta a farlo, ma la resilienza in questo caso è stata veramente potente. I dati sono confortanti e la pallavolo femminile ha un trend di crescita superiore alle aspettativa. La stessa FIVB da tempo ci dice che la pallavolo femminile è quella che ha i più ampi margini di crescita a livello internazionale, figuriamoci in Italia, che è considerata una delle piazze più importanti. Siamo molto contenti sia per l’A1 che per l’A2: da tempo sostengo che sono due facce delle stessa medaglia, senza una categoria cadetta di livello non ci sarebbe la possibilità di competere nella massima serie, molto selettiva ed impegnativa. I paletti che mettiamo per entrare servono per rendere i nostri campionati i più competitivi e i più belli nel mondo“.
Il presidente della Lega Femminile è tornato anche a parlare della querelle che ha riguardato il cambio di CT della nazionale: “C’è stato un momento in Italia in cui si discuteva di più se Mazzanti avesse fatto bene oppure no rispetto, per esempio, a Roberto Mancini… Questo dimostra che siamo cresciuti come movimento, perché nel momento in cui tutti si sentono CT della Nazionale di pallavolo, come solitamente capita nel calcio, vuol dire che è stato compiuto un ulteriore step di crescita. Lo dico in senso ironico, ma fino a un certo punto… Le aspettative lato tifosi, investitori ed opinione pubblica sono sempre alte: purtroppo capita nello sport, soprattutto in quello di vertice, che a pagare siano gli allenatori“.
Sull’approdo sulla panchina azzurra di Julio Velasco, dimessosi dal ruolo di allenatore della UYBA Volley Busto Arsizio, Fabris aggiunge: “In quella vicenda personalmente ho difeso la società, e tornerò a farlo ogni volta che serve. Poteva essere gestita molto meglio e non c’era nessuna urgenza. C’era da tutelare un investimento e un progetto di Busto Arsizio di durata pluriennale. Non sarebbe cambiato nulla se questo cambio fosse stato fatto a fine stagione, anche perché l’allenatore non deve andare a fare i sopralluoghi negli alberghi o decidere quali sponsor devono stare sulle maglie della Nazionale. Si trattato di qualcosa che non ho compreso e che a livello federale poteva essere gestito meglio“.
Il presidente di Lega parla anche della possibile introduzione del Video Check in Serie A2: “La decisione l’abbiamo rimessa ai club. Il linea generale si, l’orientamento è questo. Abbiamo avuto una prima riunione sul punto: ci sono aspetti tecnici e anche di fornitura degli impianti che non sono banali, oltre ovviamente al tema dei costi. La soluzione degli errori arbitrali, tuttavia, non sarà l’introduzione del Video Check, e questo lo dimostra la Var nel calcio. Se la tecnologia non la usi o la interpreti nel modo corretto il problema rimane. Io credo che se troveremo l’accordo e le risorse andremo avanti su questo progetto, ma al tempo stesso stiamo chiedendo alla Federazione di lavorare molto di più e magari insieme sul tema della preparazione degli arbitri. A me non va bene che in A1 ci siano degli addetti al Video Check che impieghino troppo tempo per interpretare quello che vedono sul monitor. Capita che sbaglino sulla scelta dell’immagine, e capita anche che sbaglino in riferimento alla richiesta fatta dal club che si affida al Video Check“.
Il 17 e 18 febbraio l’appuntamento con le Finali della Coppa Italia Frecciarossa a Trieste: “Confesso che su mia spinta e per necessità, legata alla diretta pomeridiana di Rai 2, la domenica andremo a giocare in orari inusuali: alle 11 per la A2 e alle 14.15 per la serie A1 – spiega Fabris –. Spero che la visibilità che ci darà la diretta di Rai 2 compensi le eventuali assenze sugli spalti. Personalmente sto scommettendo su questo, perché comunque dovremmo abituarci ad avere orari sempre più differenziati. Se vogliamo incentivare il ritorno agli investimenti, tema a me particolarmente caro, dobbiamo garantire maggiore visibilità e questo richiede che ci siano sempre meno sovrapposizioni degli eventi. Calcio e pallacanestro già lo stanno facendo e penso che dovremmo farlo anche noi“.
(fonte: Comunicato stampa)