Di Redazione
Porta un cognome pesante, Ishikawa, quello di suo fratello Yuki che oltre a essere una delle colonne della nazionale giapponese di pallavolo è anche uno degli sportivi più popolari del paese. Ma la pesantezza del cognome fa da contrasto con il nickname che i giornalisti nipponici le hanno attribuito: l’airone. Per la straordinaria apertura di braccia ma anche per l’eleganza dei suoi salti. Mayu Ishikawa ha solo 19 anni e vale già una fortuna: è stata una giocatrice consolidata a livello giovanile, ha dato un contributo importante nella conquista del titolo asiatico – il quinto – a spese di Corea, Cina e Thailandia conquistando anche il titolo di MVP. Stessa targa di miglior giocatrice assoluta anche al mondiale Under 20 vinto proprio a spese dell’Italia al termine di un durissimo match al quinto set.
Per lei sono piovuti gli sponsor e gli inviti ai salotti televisivi giapponesi che valgono (letteralmente) centinaia di migliaia di euro in guadagno diretto e indiretto. Mayu in quattro e quattr’otto si è dovuta allenare anche a gestire la sua immagine facendosi aiutare da un agente perché lei vuole pensare solo alla pallavolo: “Questa Coppa del Mondo per me era importantissima perché sapevo di avere gli occhi di tutti addosso e poi non partivo come titolare – dice – ho semplicemente aspettato la mia occasione. Quanto contro la Russia mi è stato chiesto di entrare ho dato il massimo, ma tutta la squadra è notevolmente cresciuta”.
Venti punti con la Russia, altri 23 contro gli Stati Uniti quando parte da titolare: “Giocare da titolare mi ha dato moltissima fiducia e senso di responsabilità – dice Mayu – anche io mi sono resa conto di essere cresciuta nel io modo di giocare ma non bisogna mai fermarsi, il processo di crescita individuale e di squadra non si ferma mai. In fondo questa è la mia prima vera esperienza nella nazionale maggiore, qui posso davvero rendermi conto di giocare a un livello superiore e ho un bisogno estremo dei consigli delle mie compagne e del mio tecnico per migliorare ancora”.
Tutti dicono che il suo mentore è stato Yuki, già visto a Modena, Latina Siena e da quest’anno a Padova ma… “Chi mi ha portato verso la pallavolo è stata mia sorella maggiore: è stata la prima che ho visto giocare ed è stata quella che mi ha messo in testa la voglia di provare. Inizialmente ho giocato alzatrice, poi schiacciatrice e con gli allenamenti fisici specifici i miglioramenti sono stati davvero evidenti. Yuki è un fratello maggiore delizioso: nonostante fosse già impegnato ad alto livello mi veniva a trovare quando giocavo le partite di high school e mi dava sempre preziosi consigli. Non è mai invasivo o impositivo, cerca sempre di mettermi davanti tutte le opzioni possibili. Alcuni dicono che abbiamo lo stesso stile: a me sembra molto più forte ed elegante di me, ha dei movimenti meravigliosi quando attacca. Cerco di evitare di imitarlo e di farmi piuttosto suggerire come migliorare il mio stile”.
Mayu nel frattempo cerca di vivere da 19enne, nonostante la fama che le è piovuta addosso: “Ho molti amici, cerco di non pensare solo alla pallavolo, ascolto molta musica, mi piacciono l’arte moderna e la graffiti art. Ho un debole per le scarpe: mi piace vestire sportivo. Per qualche occasione speciale mi sono dovuta vestire elegante e non ero poi così male…”
(Fonte: FIVB.com; Yomiyuri Shimbun)