Di Redazione
Il tecnico biancorosso Giampaolo Medei, in un’intervista al Resto del Carlino, fa il punto sul percorso di avvicinamento alla Supercoppa, ma non solo. Il coach della Lube si sofferma infatti anche sulla questione del secondo palleggiatore, con una menzione ai Mondiali appena conclusi.
Finalmente ha l’organico al completo, come ha ritrovato Juantorena e Cester?
“Partivamo già con una base ottima di lavoro, prestazioni nelle amichevoli e atleti ma attendevo questo momento. Chiaramente sono un po’ stanchi dopo le fatiche del Mondiale, dovremo gestirli bene”.
Lunedì sera ha accolto anche il nuovo regista Bruno reduce dal secondo posto col Brasile: prime impressioni?
“Ottime, si è presentato entusiasta e motivato”.
L’alzatore più forte che ha mai allenato?
“Diciamo il più titolato (sorride)”.
Perché invece la scelta di D’Hulst come vice?
“L’ho incontrato più volte quando giocava nel Knack e agli Europei con la nazionale belga, lo reputo un giocatore davvero forte oltre che estroso. C’era la ghiotta occasione di prenderlo dato che era senza squadra”.
Che farete con Partenio?
“Per il momento è con noi anche se essere il terzo alzatore è complicato. Se arriverà una proposta che tutti troveremo valida gli permetteremo di giocare altrove. Ha bisogno di farlo, è fondamentale per la sua crescita”.
Non meritava più tempo?
“Lo vedevamo un po’ sotto pressione, ma non è stata affatto una bocciatura, semplicemente D’Hulst era un affare”.
Veniamo al Mondiale per club, domenica un sorteggio non benevolo.
“Sì, perché anche i russi dell’Urengoy vantano titolari in nazionale. Puntiamo ad arrivare fino in fondo e forse, come insegna la Polonia, è un bene avere subito un girone duro”.
La Polonia iridata. Era campione del mondo eppure sembrava sfavorita.
“L’avevo seguita negli allenamenti del ritiro, sembrava sfavorita perché dopo la vittoria iridata di quattro fa aveva fatto male con due ct cambiati. Ha sorpreso per la qualità del gioco trovando un Kurek molto continuo”.