Di Redazione
Promossa in serie Al di volley, entusiasta dell’ambiente e del risultato e desiderosa di proseguire con quella maglia.
La mantovana Giulia Melli ha appena festeggiato la promozione nella massima serie dopo i playoff indossando i colori della Golden Tulip Volalto 2.0 Caserta e racconta, alla Gazzetta di Mantova, la sua spumeggiante esperienza: «Il presidente sin dal primo giorno aveva una sola cosa in testa: arrivare in Al.
Però siamo partiti da zero, per il club era il primo anno in A2, c’era poca esperienza, un allenatore alle prime armi e uno staff non rodato.
Poi abbiamo smantellato tutto – allenatore, fisioterapista, dirigenti – e siamo man mano cresciuti».
La stagione del Caserta era iniziata con Luca Cristofani in panchina, ma quasi subito (esattamente il 19 ottobre) gli è subentrato Marco Bracci, uno degli azzurri della celebre Generazione dei Fenomeni di coach Velasco.
Durante i playoff, tuttavia, ecco un altro cambio : arriva il nuovo coach Dragan Nesic e si prosegue il percorso fino alla finale contro la Zambelli Orvieto. Le casertane vincono 3-0 gara 1, perdono 3-1 gara 2 ed esultano
3-1 in gara 3 fra le mura amiche nel tripudio generale.
Con 14 punti di Giulia Melli. «È stato merito di tutti – prosegue la schiacciatrice -. Noi e la società siamo cresciute insieme nel corso della stagione e noi giocatrici siamo state brave a concentrarci su di noi e sul nostro obiettivo e ad andare avanti a testa bassa pensando ad allenarci e giocare».
Il futuro della Melli sarà ancora a Caserta?
«Magari. Devo ancora sentirmi con la società. Resterei molto volentieri in Al. L’ambiente è bello, i tifosi sono ottimi. La classica tifoseria calorosa del
Sud».
E la distanza da casa non è un problema per l’atleta nata l’8 gennaio del 1998 che, mossi i primi passi in quel di Curtatone in serie C, a 16 anni si è trasferita a Casal de’Pazzi in Bl, poi è stata chiamata nel Club Italia e in seguito ha giocato a Filottrano in A1 e ad Olbia in A2.
“Già – ride la campionessa mondiale Under 18 nel 2015- giocherei ovunque, mi basta giocare e sono contenta”