Di R.Z
Era il 21 gennaio e come scrive il protagonista di questa storia, la caviglia ha fatto crack. Per Stefano Mengozzi lo specchio che si presenta davanti è più di una triste realtà. Mesi di recuperi, sacrifici, a volte più di quelli richiesti dai recuperi standard. Perché Stefano è così, la carriera non ha mai regalato nulla a questo centralone di 205 cm. Mengo è uno stoico, un combattente di natura, che ha saputo venire fuori da una pagina opaca della scorsa stagione e rientrare più forte di prima. Nell’ultimo turno ha disputato una gara da gladiatore contro Ravenna:
“Ci tenevo, in fondo Ravenna significa molto per me e qualche mese fa dichiarai che per me sarebbe stata una partita importante. Importantissima”.
Per le origini, perché è casa o per il periodo in cui capitava?
“Un mix di ragioni. È stato il destino a farla capitare ad un anno dall’infortunio. Ieri ci ho messo la solita grinta, forse qualcosa di più. Ed è arrivata una vittoria che è servita a tutti, che fa morale per le prossime otto giornate, nelle quali abbiamo ancora molto da giocarci”.
Come ha trovato Ravenna?
“Forte, e in cerca di una nuova identità. L’ho trovata intenzionata a provare nuove soluzioni, con il cambio opposto, per lasciare maggior spazio ad Argenta. Sul fronte salvezza sono sereni e quindi vorrebbero secondo me chiudere il campionato impostando già un roster per la prossima stagione”.
E Vibo?
“Vibo ha ancora un po’ di strada da fare. Proviamo già domenica a Perugia contro la capolista a tentare di mettere in difficoltà un avversario fortissimo che non ha bisogno di nessuna presentazione. Sarà una gara difficile, soprattutto perché giocata a casa loro”
Forse Vibo deve vincere altre gare Mengozzi?
“Sicuramente ha delle gare più semplici di quelle di domenica. Ma sulla carta quest’anno ogni sfida è in grado di ribaltare i pronostici o le aspettative della vigilia. Noi ce la giocheremo sicuramente con Siena e Sora sul finale di campionato. Ripeto, il percorso da fare è ancora tanto”.
Cosa voleva dire con quel post Mengozzi che partiva dallo scorso anno?
“Che ci sono anche io. Che ho sofferto, e ho lavorato molto. Che non mi sono adagiato sugli allori del recupero e ho faticato perché tenevo moltissimo a questa stagione”.
Ieri ha dimostrato di esserci con sei muri punto.
“(ride ndr) È stato bello esserci. Ora avanti tutta!”