Foto: Porto Robur Costa

Mengozzi sul ritorno a Ravenna: “Sarebbe il coronamento di una bella favola”

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Di Redazione

Si sa, per ogni sportivo vestire la maglia della propria città è sempre qualcosa di speciale.

Ritornarci ancora di più.

È quello che potrebbe accadere a breve per il centrale Stefano Mengozzi, in quanto il ritorno nella “sua” Ravenna sembra legato ormai solo alla definizione degli ultimi dettagli.

Il 35enne è stato intervistato dal Corriere di Romagna su questa “separazione”dalla romagna durata 4 stagioni due vissute a Verona e due a Vibo Valentia.

Se l’aspettava che il match disputato proprio a Ravenna contro la Consar sarebbe stato l’ultimo della stagione? «Anche se abbiamo giocato in un Pala De André a porte chiuse, direi proprio di no. Si è trattata di una partita molto strana, triste, in un ambiente quasi surreale. E dire che era una data che avevo segnato in rosso sul calendario, perché è sempre emozionante tornare a casa. Invece non è stato possibile abbracciare i tanti amici che sarebbero stati presenti in tribuna».

Qual è il bilancio della sua esperienza a Vibo Valentia? «Il primo anno è andato molto bene. Guardando le statistiche dei muri, in classifica mi sono piazzato primo tra gli italiani, con i soli Solé e Yosifov migliori di me. Il secondo, invece, è stato più tribolato. La rosa sulla carta era molto forte, con tante individualità di spicco, ma non si è mai creata l’alchimia giusta tra di noi. Nonostante ciò non stavamo sfigurando e avevamo buone chance di salvezza».

Al momento è senza squadra? «Sì, perché avevo deciso di lasciare Vibo al termine della stagione per stare più vicino alla mia famiglia. È un periodo di grande incertezza, speriamo che anche lo sport torni presto alla normalità».

Radio-mercato” parla di un importante avvicinamento tra lei e i dirigenti ravennati. Le piacerebbe tornare in giallorosso? «Sarebbe molto bello, anche perché vestire la maglia della squadra della mia città mi ha sempre dato grandissimi stimoli. Giocare davanti al pubblico del Pala De André è un’emozione unica. Avessi potuto, non sarei di certo mai andato via da Ravenna».

In caso di ritorno lei sarebbe uno degli elementi di esperienza in un team composto quasi del tutto da giovani. Si tratta di un ruolo che gradisce? «Sì, molto. Già un paio di anni fa c’era stata questa possibilità, ma poi non si è fatto nulla. Speriamo che sia la volta buona. So che potrei rendermi utile».

Lei fa parte della storia recente della pallavolo a Ravenna, dove ha giocato dal 2008 al 2016, centrando le promozioni in A2 e in A1. Sarebbe come chiudere un cerchio? «Sarebbe il coronamento di una bella favola. Lottare per mantenere una Superlega conquistata anche con il mio contributo per me rappresenterebbe un sogno da realizzare».

A quando l’incontro decisivo con Bonitta? «L’anno scorso ci eravamo detti che avremmo preso un caffè assieme. Adesso, oltretutto, i bar sono stati riaperti…»

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